Per la loro prossima missione hanno scelto l’Italia e Prato non poteva mancare. Sono «Gli amici della Pasqua di Gesù», un gruppo di una ventina di uomini e donne cinesi di fede cristiana che ogni estate partono per evangelizzare i loro connazionali sparsi per il mondo. Guidati dal missionario italiano padre Gianni Giampietro questa mattina hanno percorso le strade della chinatown pratese per incontrare i connazionali, parlare, lasciare un volantino.Ad accoglierli la comunità cattolica cinese di Prato, guidata da don Francesco Saverio Wang insieme a don Rocco Xuetong, che ritrova presso la parrocchia dell’Ascensione al Pino.Dopo il giro in via Pistoiese, hanno pranzato con il Vescovo di Prato mons. Gastone Simoni nei locali della parrocchia per poi essere ricevuti dall’assessore comunale all’immigrazione Giorgio Silli e a quello ai servizi sociali della Provincia Loredana Ferrara.La tre giorni ruota intorno ad un evento in programma domani, venerdì 5 agosto, alle ore 18, nella chiesa del Pino: un concerto-testimonianza offerto dai cinesi cattolici ai loro connazionali. Comune e Provincia hanno patrocinato l’evento.«Noi – spiega mons. Santino Brunetti, vicario episcopale per gli immigrati – annunciamo Gesù, non facciamo proselitismo. Abbiamo accolto volentieri questa proposta per intrecciare relazioni vere con la comunità cinese e per spiegare che i cristiani fanno carità e accoglienza per fede, in modo gratuito e disinteressato».Padre Giampietro, missionario del Pime (pontificio istituto missioni estere), ha ottant’anni, e da molto tempo vive ad Hong Kong. Dotato di grande spirito di iniziativa è riuscito, seguendo l’esempio del primo grande missionario in Cina, Matteo Ricci, ad entrare nella «mentalità» cinese, capirne l’essenza per proporre e proporsi come testimone del Vangelo. Quello che Ricci chiamava «inculturazione», interpretare l’altro con intelligenza e umiltà. Pochi anni fa, nel 2005, padre Giampietro ha lanciato un corso di catechismo on line. Iniziato per una trentina di persone nel corso degli anni gli iscritti sono arrivati a quota 700. Per dibattere, confrontarsi e approfondire gli argomenti delle lezioni è stata creata una chatroom. Con questa metodologia il sacerdote è riuscito ad avvicinare i giovanissimi, anche ragazzi di 13 anni e non solo cinesi in Cina ma di tutto il mondo. E sono proprio loro, chiamati a raccolta via web, a formare questi gruppi in missione all’estero.