(ASCA) - L’anno che sta per chiudersi non può non ricordarci che il momento presente genera ancora preoccupazione per la precarietà in cui versano tante famiglie e chiede di essere vicini a coloro che vivono in condizioni di povertà e disagio. Lo ha detto questa sera papa Benedetto XVI nel corso dell’omelia pronunciata nella Basilica di San Pietro per il solenne ‘Te Deum’ di ringraziamento per l’anno trascorso. Il papa ha, quindi, voluto rivolgere un ricordo speciale a quanti, ha detto, sono in difficoltà e trascorrono fra disagi e sofferenze questi giorni di festa. A tutti e a ciascuno assicuro il mio affettuoso pensiero, che accompagno con la preghiera. Il nostro tempo umano è sì carico di mali, di sofferenze, di drammi di ogni genere, da quelli provocati dalla cattiveria degli uomini a quelli derivanti dagli infausti eventi natural, ma – ha aggiunto papa Ratzinger – racchiude ormai e in maniera definitiva e incancellabile la novità gioiosa e liberatrice di Cristo salvatore. Proprio nel Bambino di Betlemme possiamo contemplare in modo particolarmente luminoso ed eloquente l’incontro dell’eternità con il tempo, come ama esprimersi la liturgia della Chiesa. Infine un pensiero alla ‘suà Diocesi, quella di Roma. Cari fratelli e sorelle, la nostra Chiesa di Roma – ha ricordato il papa – è impegnata ad aiutare tutti i battezzati a vivere fedelmente la vocazione che hanno ricevuto e a testimoniare la bellezza della fede. Per poter essere autentici discepoli di Cristo, un aiuto essenziale ci viene dalla meditazione quotidiana della Parola di Dio che sta alla base di ogni autentica spiritualità cristiana. Da qui l’incoraggiamento ad uno sforzo di tipo spirituale, in particolare – ha detto il pontefice – attraverso la ‘lectio divina’, per avere quella luce necessaria a discernere i segni di Dio nel tempo presente e a proclamare efficacemente il Vangelo. Anche a Roma, infatti, – ha concluso Benedetto XVI – c’é sempre più bisogno di un rinnovato annuncio del Vangelo affinché i cuori degli abitanti della nostra città si aprano all’incontro con quel Bambino, che è nato per noi, con Cristo, Redentore dell’uomo.