E’ donna, rumena e ha soprattutto problemi legati al lavoro e al reddito. Questo è l’identikit della persona che si è presentata ai cinque Centri di ascolto della Caritas della Diocesi di Fiesole in questo ultimo anno. Il dato generale parla di 2.841 presenze nel 2009, 270 in meno (quasi tutti dovuti al calo degli stranieri) rispetto al 2008. Per la prima volta dopo quattro anni di crescite il dato si è stabilizzato. Questi dati, pubblicati dal settimanale Toscana Oggi (edizione di Fiesole) in distribuzione, sono stati diffusi dalla Caritas in occasione del convegno annuale che si svolge domenica 29 novembre (ore 15.30) presso la parrocchia di Piandiscò (Ar). Sarà presente il vescovo Mario Meini.I Centri di ascolto della diocesi sono a Fiesole, Figline, Greve, Montevarchi e San Giovanni. I rumeni con 963 presenze (meno 89 rispetto al 2008) rappresentano oltre il 40% dei poveri che chiedono aiuto, seguiti da marocchini, albanesi, kosovari e polacchi. Il rapporto fra i sessi vede una prevalenza femminile: 56,5% sono donne, il 43,5% uomini. Le problematiche presentate maggiormente dai frequentatori dei centri Caritas sono legate alla mancanza, precarietà, perdita, assenza del lavoro (43,2%) da cui ne deriva, a cascata, una sentita e marcata mancanza, inadeguatezza e incertezza del reddito (38,2%). Aumentano poi le persone che vivono in una condizione di povertà estrema e quasi senza una dimora fissa: il dato passa dal 3,3% del 2008 al 4,9% del 2009.