Secolarizzazione, nuova evangelizzazione, ruolo della religione in ambito politico-sociale, contributo dei cattolici, vicinanza delle Chiese alle famiglie, liturgia. Sono alcuni dei temi principali affrontati dalla 62ª assemblea generale della Conferenza episcopale italiana che si è riunita ad Assisi dall’8 all’11 ottobre. Nel comunicato finale diffuso oggi, si ricorda come il progresso della scienza e della tecnica ha permesso di conseguire risultati significativi, ma vede spesso la sfera morale confinata nell’ambito soggettivo e Dio, quando non viene negato, comunque escluso dalla sfera pubblica’. Il dibattito assembleare ha evidenziato che ripartire dalla ragione costituisce anche un modo fruttuoso per entrare in dialogo con la cultura e, più in generale, con la società. Su questa stessa strada, è stato sottolineato che alla debolezza dell’azione politica si deve rispondere con un maggiore impegno di formazione alla sfera sociale, anche per qualificare in tale ambito una competenza che non può essere improvvisata. La riflessione dell’Assemblea si è concentrata anche sugli Orientamenti pastorali proposti dalla Cei per il decennio, ribadendo la necessità di individuare percorsi formativi che aiutino ad abbracciare scelte di vita autentica. Durante i lavori assembleari, i vescovi hanno approvato la prima parte dei materiali della terza edizione italiana del Messale Romano pensata per coniugare la fedeltà ai testi originali con la consapevolezza delle mutate condizioni temporali. Il rapporto tra le Chiese e l’Unione europea è stato oggetto di una riflessione che ha messo in luce come, nonostante la mancata citazione nei documenti ufficiali delle radici cristiane della civiltà europea, una consapevolezza sempre più diffusa vede la religione al centro del dibattito sull’identità e il futuro dell’Unione europea, mentre si profila il difficile compito di armonizzare tradizioni e valori di una società multietnica, interculturale e multireligiosa. Al riconoscimento esplicito anche sul piano giuridico del contributo specifico che le Chiese e le comunità religiose possono apportare alla governance del sistema comunitario si legge nel comunicato , corrisponde una crescente partecipazione dei soggetti confessionali agli sviluppi del processo di integrazione. Un ulteriore approfondimento ha affrontato la questione del rilancio delle offerte deducibili per il sostentamento dei sacerdoti promuovendo nei fedeli sempre più l’educazione alla corresponsabilità, anche per rendere disponibili ulteriori risorse economiche da destinare alle esigenze di culto e pastorale e alla carità.Sir