(ASCA) – Barcellona, 7 nov – La Chiesa si oppone a qualsiasi forma di negazione della vita umana e sostiene tutto ciò che promuove l’ordine naturale nell’ambito dell’istituzione familiare fondata sull’unione fra uomo e donna. Lo ha detto papa Benedetto XVI, nell’omelia di consacrazione della Basilica della Sagrada Familia a Barcellona. Le condizioni di vita ai giorni di oggi – ha ricordato il pontefice, che poco prima era stato contestato da centinaia di coppie gay che si erano baciate fuori dalla Basilica – sono profondamente cambiate e con esse si è progredito enormemente in ambiti tecnici, sociali e culturali. Non possiamo accontentarci di questi progressi. Con essi devono essere sempre presenti i progressi morali, come l’attenzione, la protezione e l’aiuto alla famiglia, poiché l’amore generoso e indissolubile di un uomo e una donna è il quadro efficace e il fondamento della vita umana nella sua gestazione, nella sua nascita, nella sua crescita e nel suo termine naturale. Solo laddove esistono l’amore e la fedeltà – ha aggiunto – nasce e perdura la vera libertà. Perciò, la Chiesa invoca adeguate misure economiche e sociali affinché la donna possa trovare la sua piena realizzazione in casa e nel lavoro, affinché l’uomo e la donna che si uniscono in matrimonio e formano una famiglia siano decisamente sostenuti dallo Stato, affinché si difenda come sacra e inviolabile la vita dei figli dal momento del loro concepimento, affinché la natalità sia stimata, valorizzata e sostenuta sul piano giuridico, sociale e legislativo. La Basilica della Sagrada Famiglia simbolizza efficacemente tutti questi valori, per papa Ratzinger: Essa – ha osservato – è un segno visibile del Dio invisibile alla cui gloria svettano queste torri, frecce che indicano l’assoluto della luce e di colui che è la Luce, l’Altezza e la Bellezza medesime. Gaudì – ha spiegato papa Ratzinger – collaborò in maniera geniale all’edificazione di una coscienza umana ancorata nel mondo, aperta a Dio, illuminata e santificata da Cristo. E realizzò ciò che oggi è uno dei compiti più importanti: superare la scissione tra coscienza umana e coscienza cristiana, tra esistenza in questo mondo temporale e apertura alla vita eterna, tra la bellezza delle cose e Dio come Bellezza.