(ASCA) – I capi dei popoli devono servire gli altri e non seguire i i criteri mondani dell’immediato, del materiale e dell’apparente perché dove non vi è impegno per gli altri sorgono forme di prepotenza e sfruttamento che non lasciano spazio a un’autentica promozione umana integrale. è l’ammonimento lanciato oggi da papa Benedetto XVI durante l’omelia della messa celebrata nella Plaza del Obradoiro di Santiago de Compostela, in occasione dell’Anno Giubilare Compostelano. Il pontefice ha commentato le parole del Vangelo secondo cui Cristo è venuto per servire, e dare la propria vita in riscatto per molti. Per i discepoli – ha spiegato papa Ratzinger – che vogliono seguire e imitare Cristo, servire il fratello non è più una mera opzione, ma parte essenziale del proprio essere. Un servizio che non si misura in base ai criteri mondani dell’immediato, del materiale e dell’apparente, ma perché rende presente l’amore di Dio per tutti gli uomini e in tutte le loro dimensioni, e dà testimonianza di Lui, anche con i gesti più semplici. Nel proporre questo nuovo modo di relazionarsi nella comunità, basato sulla logica dell’amore e del servizio – ha quindi aggiunto il pontefice -, Gesù si rivolge anche ai ‘capi dei popoli’, perché dove non vi è impegno per gli altri sorgono forme di prepotenza e sfruttamento che non lasciano spazio a un’autentica promozione umana integrale. Vorrei – ha concluso – che questo messaggio giungesse soprattutto ai giovani: proprio a voi, questo contenuto essenziale del Vangelo indica la via perché, rinunciando a un modo di pensare egoistico, di breve portata, come tante volte vi si propone, e assumendo quello di Gesù, possiate realizzarvi pienamente ed essere seme di speranza.