Un evento di portata storica: così il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, ha definito il Sinodo del Medio Oriente, in corso in Vaticano (fino al 24 ottobre), durante la visita, ieri, al Quirinale di una delegazione di padri sinodali, guidata dal card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali. Il presidente, parlando a braccio, si è rallegrato dell’impegno di rinnovamento, di rilancio e di valorizzazione della presenza cattolica e più in generale delle comunità cristiane nel Medio Oriente di cui il Sinodo si sta facendo carico. Un impegno dal quale può trarre grande beneficio e impulso la causa del pluralismo religioso, la causa del dialogo, la causa della pace in questa regione tormentata. Naturalmente, senza confondere le responsabilità della politica con la responsabilità delle Chiese, credo che ci sia qualcosa di profondamente comune, pur nella distinzione, tra l’impegno di autorità politiche come quelle italiane e l’impegno vostro, soprattutto per la pace.Napolitano ha ricordato, poi, come la politica estera italiana, al di là del succedersi dei governi, abbia sempre operato in uno spirito di amicizia con Israele e, nello stesso tempo, in uno spirito di amicizia autentica con i Paesi arabi, per il superamento del conflitto israelo-palestinese per giungere alla convivenza pacifica, nel mutuo rispetto, dello Stato di Israele e di uno Stato Palestinese indipendente, stabile e prospero. Nel suo discorso il Presidente della Repubblica ha ribadito la centralità del rispetto dei diritti umani: non possiamo mai dimenticare che l’Ue è nata come comunità di valori, e tra questi valori i diritti umani sono un cardine essenziale che dovrebbe sempre guidare l’azione dell’Ue anche quando l’attenzione è così fortemente richiamata da altre problematiche. L’Ue, ha ribadito Napolitano, nello sviluppare le proprie relazioni con i Paesi mediorientali, non dovrebbe mai trascurare di porre con forza il problema della libertà di culto e, più in generale, della libertà religiosa, del pluralismo religioso. In questo ambito, per Napolitano, acquista particolare valore la strada del dialogo tra le religioni monoteiste, che la Chiesa Cattolica persegue con molta convinzione, fondamentale per assicurare la riconciliazione tra le civiltà.SirLo Speciale sul Sinodo Medio Oriente