Vivere dignitosamente nella propria patria è un diritto umano fondamentale e occorre favorire condizioni di pace e di giustizia nella regione mediorientale: è l’appello lanciato da Benedetto XVI, durante la Messa di apertura del Sinodo per il Medio Oriente, celebrata stamani nella Basilica Vaticana. Il Vangelo è stato letto in latino ed in greco, mentre nelle intenzioni di preghiera si è auspicato lo sviluppo della laicità positiva dello Stato e la promozione dei diritti umani. L’Assemblea sinodale per il Medio Oriente proseguirà in Vaticano fino al 24 ottobre e rifletterà sul tema della comunione e testimonianza.Nell’omelia il Papa ha definito il Medio Oriente una porzione del Popolo di Dio preziosa ed amata. Una terra che ha vissuto vicende spesso difficili e tormentate, sulla quale il Sinodo dei vescovi è chiamato a riflettere per comprendere il presente ed il futuro dei fedeli e delle popolazioni locali. Centrale, ribadisce Benedetto XVI, il ringraziamento al Signore della storia che ha permesso che il Medio Oriente vedesse sempre la continuità della presenza dei cristiani: Questa regione del mondo, – ha detto – Dio la vede da una prospettiva diversa, si direbbe dall’alto’: è la terra di Abramo, di Isacco e di Giacobbe; la terra dell’esodo e del ritorno dall’esilio; la terra del tempio e dei profeti; la terra in cui il Figlio Unigenito è nato da Maria, dove ha vissuto, è morto ed è risorto; la culla della Chiesa, costituita per portare il Vangelo di Cristo sino ai confini del mondo. E noi pure, come credenti, guardiamo al Medio Oriente con questo sguardo, nella prospettiva della storia della salvezza.La Chiesa, ha continuato il Papa, è costituita per essere, in mezzo agli uomini, segno e strumento dell’unico e universale progetto salvifico di Dio ed è questa la prospettiva con la quale occorre guardare al Medio Oriente.Il Santo Padre, poi, ha ricordato il tema del Sinodo dei vescovi, dedicato alla comunione e alla testimonianza: Senza comunione non può esserci testimonianza: la grande testimonianza è proprio la vita di comunione. ( ) Questa comunione è la vita stessa di Dio che si comunica nello Spirito Santo, mediante Gesù Cristo. È dunque un dono, non qualcosa che dobbiamo anzitutto costruire noi con le nostre forze. Ed è proprio per questo che interpella la nostra libertà e attende la nostra risposta: la comunione ci chiede sempre conversione, come dono che va sempre meglio accolto e realizzato.Il Sinodo dei vescovi è un momento privilegiato, ha continuato Benedetto XVI, in cui rinnovare la grazia della Pentecoste affinché la Buona Novella sia annunciata con franchezza e possa essere accolta da tutti. Essenziale, allora, comprendere lo scopo dell’Assise sinodale, che “è prevalentemente pastorale. Pur non potendo ignorare la delicata e a volte drammatica situazione sociale e politica di alcuni Paesi, i Pastori delle Chiese in Medio Oriente desiderano concentrarsi sugli aspetti propri della loro missione. ( ) Questa occasione è poi propizia per proseguire costruttivamente il dialogo con gli ebrei, ai quali ci lega in modo indissolubile la lunga storia dell’Alleanza, come pure con i musulmani.Auspicando che, a livello personale, familiare e sociale, i fedeli sentano la gioia di vivere in Terra Santa, ravvivando la coscienza di essere pietre vive della Chiesa in Medio Oriente, nonostante le difficoltà, il Papa ha lanciato un forte appello: Quello di vivere dignitosamente nella propria patria è anzitutto un diritto umano fondamentale: perciò occorre favorire condizioni di pace e di giustizia, indispensabili per uno sviluppo armonioso di tutti gli abitanti della regione. Tutti dunque sono chiamati a dare il proprio contributo: la comunità internazionale, sostenendo un cammino affidabile, leale e costruttivo verso la pace; le religioni maggiormente presenti nella regione, nel promuovere i valori spirituali e culturali che uniscono gli uomini ed escludono ogni espressione di violenza. I cristiani continueranno a dare il loro contributo non soltanto con le opere di promozione sociale, quali gli istituti di educazione e di sanità, ma soprattutto con lo spirito delle Beatitudini evangeliche, che anima la pratica del perdono e della riconciliazione.Infine, Benedetto XVI ha affidato i lavori sinodali ai Santi della terra benedetta del Medio Oriente e alla protezione di Maria, invocando, ancora una volta, la pace. (Fonte: Radio Vaticana)Lo Speciale sul Sinodo Medio Oriente