Analizzare il problema della stampa cattolica nell’attuale contesto mondiale fortemente influenzato e marcato dalle nuove tecnologie che spingono verso la multimedialità. Questo l’obiettivo del congresso internazionale della stampa cattolica che, organizzato dal Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali (Pccs), si è aperto oggi in Vaticano (fino al 7 ottobre), sul tema La stampa cattolica nell’era digitale. Ad introdurre i lavori è stato mons. Claudio Maria Celli, presidente del dicastero vaticano. Il congresso, al quale sono rappresentati 85 Paesi, intende mostrare un’attenzione sempre più precisa e marcata alle varie dimensioni nelle quali si articola la comunicazione oggi, ha spiegato mons. Celli. Occorre riconoscere ha aggiunto che stiamo vivendo in un momento storico nel quale la stessa stampa laica si interroga sul proprio futuro. Ma è anche vero che la stampa cattolica sta affrontando numerose sfide legate proprio alla sua specificità. Credo, infatti, che in tale contesto tutti noi ci si debba interrogare su quale sia la sua più profonda identità e quale la sua missione. Ancora una volta sembra superfluo accennarlo si dovrà pensare alla stampa cattolica in una prospettiva di servizio, e questo sarà reso possibile solo se ci si domanda quale deve essere il suo ruolo nella società e nella Chiesa. In una società sempre più multiculturale e multireligiosa ha affermato mons. Celli il servizio reso deve svolgersi nel contesto di un articolato, serio e rispettoso dialogo culturale, dove emergono le verità degli altri’ e, in pari tempo, risplende senza timore la verità integrale sull’uomo. Il presidente del Pccs si è poi soffermato sulle note e dolorose vicende degli scandali sessuali cui la stampa ha dato ampia eco: Da questi fatti e da questi episodi difficili e dolorosi deve emergere in tutta la comunità credente una maggior decisione di seguire il Signore e di porsi a servizio dell’uomo con una ancora più forte testimonianza di vita. Per mons. Celli, non di minor importanza è il ruolo che la stampa cattolica ha all’interno della Chiesa, perché può essere uno strumento privilegiato nel non facile dovere di favorire e nutrire la comprensione intellettuale della fede. Altra specifica missione della stampa cattolica, ha ricordato l’arcivescovo, consiste nel dare una rigorosa e corretta informazione religiosa, soprattutto quando quella offerta da molta parte della stampa laica è oggi poco oggettiva e, a volte, fuorviante. In tale contesto, che cosa fa notizia a proposito di Chiesa?. Tra le sfide della stampa cattolica, ha concluso mons. Celli, mi chiedo se non ci sia anche quella di mantenere viva la domanda di senso e di assicurare lo spazio alla domanda sull’infinito.Sir