Vita Chiesa

BENEDETTO XVI A PALERMO: A SACERDOTI, RELIGIOSI E SEMINARISTI, «IMITARE L’ESEMPIO DI DON PUGLISI»

“So che lavorate con zelo e intelligenza, senza risparmio di energie. Il Signore Gesù, al quale avete consacrato la vita, è con voi! Siate sempre uomini di preghiera, per essere anche maestri di preghiera”. Lo ha detto, ieri pomeriggio, Benedetto XVI rivolgendosi ai preti, nell’incontro con i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i seminaristi nella cattedrale di Palermo (testi integrali). Il servizio alle anime, ispirato dalla carità di Cristo, una particolare attenzione anche per il mondo giovanile, la vicinanza al popolo di Dio nelle preoccupazioni quotidiane ma sempre “nella prospettiva della salvezza e del Regno di Dio”: è ciò che deve saper offrire il sacerdote, che è “portatore di una speranza forte, di una ‘speranza affidabile’, quella di Cristo, con la quale affrontare il presente, anche se spesso faticoso. È essenziale per la Chiesa che l’identità del sacerdote sia salvaguardata, con la sua dimensione ‘verticale’. La vita e la personalità di san Giovanni Maria Vianney, ma anche di tanti Santi della vostra terra, come sant’Annibale Maria di Francia, il beato Giacomo Cusmano o il beato Francesco Spoto, ne sono una dimostrazione particolarmente illuminante e vigorosa”. La Chiesa di Palermo, poi, “ha ricordato recentemente l’anniversario del barbaro assassinio di don Giuseppe Puglisi, appartenente a questo presbiterio, ucciso dalla mafia”. Don Puglisi, ha proseguito il Papa, “aveva un cuore che ardeva di autentica carità pastorale; nel suo zelante ministero ha dato largo spazio all’educazione dei ragazzi e dei giovani, ed insieme si è adoperato perché ogni famiglia cristiana vivesse la fondamentale vocazione di prima educatrice della fede dei figli. Lo stesso popolo affidato alle sue cure pastorali ha potuto abbeverarsi alla ricchezza spirituale di questo buon pastore, del quale è in corso la causa di beatificazione”. Di qui l’esortazione “a conservare viva memoria della sua feconda testimonianza sacerdotale imitandone l’eroico esempio”. Benedetto XVI si è rivolto quindi a religiosi e religiose, con un particolare pensiero ai monaci e alle monache di clausura: “Continuate a seguire Gesù senza compromessi, come viene proposto nel Vangelo, dando così testimonianza della bellezza di essere cristiani in maniera radicale”. Infine, una parola ai seminaristi: “Vi esorto a rispondere con generosità alla chiamata del Signore e alle attese del Popolo di Dio, crescendo nell’identificazione con Cristo, il Sommo Sacerdote, preparandovi alla missione con una solida formazione umana, spirituale, teologica e culturale”.Sir