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Festa dell’Europa: Mattarella, “tessere le fila del nostro destino comune è un dovere al quale non possiamo sottrarci”
Il 9 maggio 1950, Robert Schumann, uno dei padri dell’Europa, in una dichiarazione divenuta celebre, immaginava un continente unito sul piano economico e – in prospettiva – sul piano politico, per superare la pesante eredità della guerra e come punto di partenza di un ambizioso processo di integrazione fra Paesi. Il cammino dell’Unione europea è passato attraverso fasi di fiducia e periodi di difficoltà, ma non venendo mai meno alla sua fondamentale promessa di pace, stabilità e prosperità per i popoli europei”. Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Festa dell’Europa.
Secondo il presidente, “il cammino europeo ha prodotto enormi progressi, in questi settant’anni, verso quella ‘fusione di interessi necessari all’instaurazione di una comunità economica’ immaginata da Schumann”. Ora “l’emergenza in corso non fa che confermare l’urgenza di rispondere alle istanze di cambiamento espresse dai cittadini europei, per sviluppare ancora di più il ‘fermento di una comunità più profonda’. Tessere le fila del nostro destino comune è un dovere al quale non possiamo sottrarci”.