Si congeda dal suo incarico con l’auspicio che si ricordi la bontà, la misericordia e la grandezza della Chiesa nell’affrontare le questioni della mobilità umana, questioni molto dure e importanti. La Chiesa cerca di rispondere, camminare insieme e difendere i diritti umani di queste persone, che vanno di pari passo con i doveri. Così l’arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti, commenta oggi al SIR la notizia delle dimissioni dalla carica. Sgomberando il campo da alcune supposizioni afferma che non è vero che la mia domanda di dimissioni sia stata immediatamente’ accolta perché ho presentato più di un anno fa al Papa la richiesta di poter continuare fino al 70° anno di età. Ed elenca i motivi: Bisogna tener presente che sono stato nove anni al Pontificio Consiglio; che i nunzi hanno la facoltà di poter andare in pensione a 70 anni; che sono stato vent’anni in Africa e ho avuto una malattia non indifferente e, anche se sono guarito, mi ha lasciato ancora qualche strascico. Credo sia stato ragionevole chiedere di andare in pensione e ringrazio perché mi è stato concesso. E poi prosegue l’arcivescovo – mi fa piacere la prospettiva di lavorare per il Concilio Vaticano II, un argomento che amo e che è così importante per la Chiesa. Mons. Marchetto si dedicherà infatti agli studi sulla storia del Concilio Vaticano II.Sir