Vita Chiesa

PISTOIA, MISSIONE PARROCCHIALE TRA I GIOVANI DEL BLUES: PERCHE’ PREGARE E’ IL VERO «SCANDALO»

Evangelizzazione di strada, anche quest’anno a Pistoia, nell’affollato periodo del blues. La effettua la parrocchia di San Paolo in occasione di un fine-settimana che vedrà arrivare a Pistoia migliaia di giovani coinvolti in Pistoia Blues, rassegna musicale organizzata nella città toscana fin dal 1980 sempre con grande successo anche di presenze giovanili. Si chiama “missione blues”: sacerdoti da varie parti d’Italia, religiosi e giovani della Fraternità Apostolica di Gerusalemme, volontari, uomini e donne di movimenti ecclesiali propongono, ai giovani, scelte di assoluta radicalità puntando sulla scelta, in effetti “contro-corrente”, che può dare la fede in Cristo Gesù.Si parte con la santa Messa, venerdì 16 luglio, nella chiesa di San Paolo (ore 18:30) per proseguire, alle ore 21, con la “missione” accompagnata dalla proposta di adorazione silenziosa nella centralissima chiesa intitolata all’apostolo Paolo (prima grande persecutore di Cristo e poi, dopo la conversione sulla via di Damasco, grande suo apostolo). Per i ragazzi e le ragazze che lo vorranno, ci sarà la possibilità di parlare, farsi ascoltare, accedere a un sacramento particolare e assai poco gettonato fra i giovani: la confessione.La celebrazione eucaristica di sabato 18 aprile si svolge alle ore 18 e sarà seguita (ore 20:30) da un recital sulla beata Elena Guerra (una religiosa lucchese, fondatrice di una congregazione molto devota allo Spirito Santo, scomparsa nel 1914 e beatificata nel 1959 da papa Giovanni XXIII). A partire dalle 21:30 di sabato ancora “missione” per le strade del centro storico pistoiese invase dal popolo del blues con una parallela apertura della chiesa. E anche il sabato sera, prima o dopo i concerti, sarà possibile pregare quello che in tanti considerano lo “scandalo” più autentico: Gesù Cristo. La conclusione è, sempre con l’adorazione eucaristica, domenica 18 luglio – in san Paolo che resterà aperta fino a notte inoltrata.Non vogliamo demonizzare né il blues né la musica; non consideriamo “anticristiano” il blues – precisano gli organizzatori – ma semplicemente crediamo utile “approfittare” dell’arrivo a Pistoia di migliaia e migliaia di giovani per offrire loro, in assoluta libertà, una “aggiunta di senso” capace di portare la parola e la testimonianza di Cristo.L’evento si ripete ormai da almeno quattro anni ed è coordinato dai monaci pistoiesi di “Gerusalemme” (a Pistoia sono 11 e a loro è affidata la parrocchia di San Paolo).