18 milioni di persone hanno visitato in questi anni la tomba di padre Jerzy Popieluszko nella parrocchia di san Stanislao Kostka a Varsavia. Il sacerdote che domenica 6 giugno verrà proclamato beato nella capitale polacca, venne brutalmente assassinato il 19 ottobre del 1984 da funzionari dei servizi comunisti. Nella sua attività pastorale con i lavoratori siderurgici, si unì ai lavoratori di Solidarność. Fu un convinto anticomunista, e nelle sue prediche lanciava critiche al sistema e invitava la gente a contestare il regime. Gli autori dell’omicidio – i capitani Grzegorz Piotrowski, Leszek Pekala, Waldemar Chmielewski ed il colonnello Adam Petruszka – furono giudicati colpevoli e condannati a 25 anni di carcere, ma furono rilasciati a seguito di amnistia qualche anno dopo. I mandanti non furono mai individuati. Il culto di padre Jerzy iniziò non appena i polacchi seppero della sua tragica fine. Nonostante il divieto di manifestazioni pubbliche imposto dalle autorità, le esequie, celebrate a Varsavia il 3 novembre 1984, radunarono oltre mezzo milione di persone. La prima richiesta per iniziare il processo di beatificazione venne depositata presso la cancelleria del primate della Chiesa polacca a soli due giorni dalle esequie. L’anno successivo arrivarono alla Segreteria di Stato vaticana 15 mila richieste simili. Negli anni sono state chiarite tutte le circostanze del martirio.Sir