Vita Chiesa

FRIRENZE, LETTERA DI MONS. BETORI ALLA COMUNITA’ DELLE PIAGGE: RIPRENDE IL CAMMINO

L’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori ha inviato una lettera ai fedeli delle Piagge in occasione del ritorno di don Alessandro Santoro nella cappellania “ed a lui inviata per la lettura ai fedeli”. Giovedì scorso l’arcivescovo, dopo aver ascoltato il Consiglio presbiterale, aveva deciso di reinserire don Santoro nel suo impegno pastorale, in considerazione del pentimento dimostrato in questo periodo di riflessione e di preghiera, seguito al suo allontanamento dalle Piagge. Ecco il testo integrale della lettera.

Carissimi fedeli delle Piagge, voglio accompagnare con questa lettera il ritorno tra voi come cappellano di don Alessandro Santoro. In questi mesi ho avuto modo più volte di misurare quanto grande sia l’affetto che vi lega a questo nostro sacerdote e me ne rallegro, come mi accade quando posso constatare il legame di stima, riconoscenza, devozione che la gente nutre verso i preti di questa diocesi. Don Alessandro torna a voi dopo un periodo in cui gli ho chiesto particolare riflessione e preghiera, a seguito della ben nota vicenda in cui, come egli stesso si esprime nella lettera che mi ha inviato, si è “incrinato” il rapporto di comunione ecclesiale e presbiterale che vincola il prete e il suo ministero. Egli torna al servizio pastorale in considerazione di questo suo riconoscimento e dell’impegno assunto ad attenersi alla fede e agli ordinamenti della Chiesa, con un vincolo speciale al vescovo diocesano, secondo una formula sottoscritta da tutti coloro che assumono, con diretta e personale responsabilità, un compito ufficiale nella Chiesa, come ad esempio quello di parroco. Non ho mai pensato il provvedimento dell’ottobre scorso come punitivo, né verso di lui né verso di voi, e sono perciò lieto di aver ora trovato le condizioni per riprendere il cammino. Mi piace pensare che non sia semplicemente una ripresa dopo una pausa, bensì un nuovo inizio, potendo far tesoro della pur sofferta esperienza di questi mesi. Nuovo inizio significa ricerca di come comporre l’ansia di raggiungere tutti con la fedeltà alla Chiesa e alla sua dottrina, convinzione che attraverso il dialogo è possibile superare anche le vicende più difficili, consapevolezza che nella Chiesa la persona è al centro di tutto ed essa non viene sacrificata ma esaltata dall’obbedienza alla sua dottrina. Secondo verità e misericordia ho cercato di condurre questa vicenda e ringrazio don Alessandro che mi ha permesso di farlo. Ringrazio anche don Renzo Rossi, che con tanta umanità e altrettanta ecclesialità vi è stato vicino in questi mesi per mio mandato. Il cammino che ci attende, come lo stesso don Alessandro ha scritto un paio di mesi fa al consiglio presbiterale, con cui mi sono continuamente confrontato e dai cui suggerimenti nascono anche i contenuti di questa lettera, deve essere “crescere nel cammino di fede” e “maturare in autonomia e ecclesialità”. Egli stesso saprà spiegarvi queste mete, per le quali ha chiesto di poter essere ancora per qualche tempo con voi, per accompagnarvi e “finire il lavoro”. Continuerò a seguire questo cammino con la trepidazione e la speranza che spetta a un padre. Vi saluto con affetto. Il Signore vi colmi delle sue benedizioni. + Giuseppe BetoriArcivescovo di Firenze