Vita Chiesa

TESTIMONI DIGITALI, GILI (SOCIOLOGO): LA CHIESA SIA VOCE CREDIBILE IN RETE

“Per molti aspetti siamo tornati alla condizione dei primi cristiani. La modernità mina il consenso sulle credenze diffuse, per cui l’uomo moderno è costretto a scegliere tra diverse credenze. La fede cristiana non è più assimilata come ethos condiviso, ma torna ad essere una questione di adesione personale”: lo ha detto questa mattina a Roma, al convegno “Testimoni digitali” promosso dalla CEI, il sociologo dei processi culturali e comunicativi, Guido Gili, docente all’Università del Molise. Gili ha affermato che nella “piazza telematica” bisogna capire e valutare la varie “voci” presenti. “La Chiesa è una di queste e per essere credibile – ha aggiunto – deve presentarsi come uno spartito sinfonico, che sia riconoscibile in ogni contesto e situazione”. Ha ammonito a non “commettere l’errore o l’ingenuità di parlare a ruota libera come cattolici”, mettendo in difficoltà la Chiesa stessa con “voci discordanti”. Richiamando gli eventi di queste ultime settimane, ha poi concluso ricordando che “ognuno di noi è il corpo della Chiesa e ciò che avviene in essa e attorno ad essa ci tocca tutti personalmente. Bisogna perciò partecipare tutti, secondo la propria responsabilità, al cammino anche mediatico della Chiesa, con comportamenti seri e capaci di costruire relazioni vere”.Sir