I valori non negoziabili rappresentano la ragione e la missione dell’impegno dei cattolici nell’azione politica e sociale. A ribadirlo sono i vescovi italiani, nel comunicato finale del Consiglio permanente, diffuso oggi. Citando la prolusione del card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, i presuli riaffermano che tali valori non negoziabili sono: la dignità della persona umana, incomprimibile rispetto a qualsiasi condizionamento; l’indisponibilità della vita, dal concepimento fino alla morte naturale; la libertà religiosa e la libertà educativa e scolastica; la famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna. È solo su questo fondamento continua la prolusione del cardinale presidente che si impiantano e vengono garantiti altri indispensabili valori come il diritto al lavoro e alla casa; la libertà di impresa finalizzata al bene comune; l’accoglienza verso gli immigrati, rispettosa delle leggi e volta a favorire l’integrazione; il rispetto del creato; la libertà dalla malavita, in particolare quella organizzata. Si tratta di un complesso indivisibile di beni, dislocati sulla frontiera della vita e della solidarietà, che costituisce l’orizzonte stabile del giudizio e dell’impegno nella società. Quale solidarietà sociale, infatti, se si rifiuta o sopprime la vita, specialmente la più debole?. Non può avere solide basi una società, che mentre afferma valori quali la dignità della persona, la giustizia e la pace si contraddice radicalmente accettando e tollerando le più diverse forme di disistima e violazione della vita umana, soprattutto se debole ed emarginata. E’ il n. 15 della Caritas in veritate a fare, per così dire, da bussola ai vescovi italiani, che – nel prendere visione della bozza del Documento preparatorio dell’ormai imminente Settimana Sociale di Reggio Calabria (14-17 ottobre), la cui pubblicazione avverrà nei prossimi mesi sotto la responsabilità dell’apposito Comitato – hanno dato rilievo proprio all’impostazione e ai contenuti della terza enciclica di Benedetto XVI, punto di riferimento imprescindibile nel discernimento delle questioni che costituiranno l’agenda dell’evento. Ogni questione sociale è sempre anche questione antropologica, ribadiscono i vescovi sempre sulla scorta di quanto affermato dal Papa nella Caritas in Veritate.Sir