Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, ANGELUS: DARE TESTIMONIANZA CON LA FORZA MITE E LUMINOSA DELLA VERITÀ

“Il pensiero non può non andare alla Domenica delle Palme di 25 anni fa. Era il 1985, che le Nazioni Unite avevano dichiarato ‘Anno della gioventù’. Il venerabile Giovanni Paolo II volle cogliere quella occasione e, commemorando l’ingresso di Cristo in Gerusalemme acclamato dai suoi giovani discepoli, diede inizio alle Giornate mondiali della gioventù”. Lo ha affermato Benedetto XVI, ieri mattina, al termine della celebrazione della Domenica delle Palme in piazza San Pietro e prima di introdurre l’Angelus. Dal 1985 “la Domenica delle Palme ha acquisito questa caratteristica, che ogni due o tre anni si manifesta anche nei grandi incontri mondiali, tracciando una sorta di pellegrinaggio giovanile attraverso l’intero pianeta alla sequela di Gesù”, ha ricordato il Papa. “25 anni or sono, il mio amato predecessore – ha aggiunto – invitò i giovani a professare la loro fede in Cristo che ‘ha preso su di sé la causa dell’uomo’. Oggi io rinnovo questo appello alla nuova generazione, a dare testimonianza con la forza mite e luminosa della verità, perché agli uomini e alle donne del terzo millennio non manchi il modello più autentico: Gesù Cristo”. “Consegno questo mandato in particolare – ha concluso – ai 300 delegati del Forum internazionale dei giovani, venuti da ogni parte del mondo, convocati dal Pontificio Consiglio per i Laici”.“In questo momento, il nostro pensiero e il nostro cuore si dirigono in modo particolare a Gerusalemme, dove il mistero pasquale si è compiuto”, ha dichiarato, ieri mattina, Benedetto XVI all’Angelus. “Sono profondamente addolorato – ha chiarito – per i recenti contrasti e per le tensioni verificatisi ancora una volta in quella città, che è patria spirituale di cristiani, ebrei e musulmani, profezia e promessa di quell’universale riconciliazione che Dio desidera per tutta la famiglia umana”. “La pace – ha ricordato il Santo Padre – è un dono che Dio affida alla responsabilità umana, affinché lo coltivi attraverso il dialogo e il rispetto dei diritti di tutti, la riconciliazione e il perdono. Preghiamo, quindi, perché i responsabili delle sorti di Gerusalemme intraprendano con coraggio la via della pace e la seguano con perseveranza!”. Nei saluti plurilingue, in italiano il Papa ha salutato in particolare i giovani venuti da varie città e diocesi. “Cari amici – ha detto -, non temete quando il seguire Cristo comporta incomprensioni e offese. Servitelo nelle persone più fragili e svantaggiate, in particolare nei vostri coetanei in difficoltà”. A questo proposito, Benedetto ha assicurato “anche una speciale preghiera per la Giornata mondiale dei portatori di autismo, promossa dall’Onu”, che ricorrerà il prossimo 2 aprile.Sir