Vita Chiesa

PRATO, FUNERALE NEGATO; IL VICARIO CHIEDE DI NUOVO SCUSA AI FAMILIARI

In relazione alla vicenda riportata questa mattina dal quotidiano Il Tirreno, il Vicario generale della Diocesi di Prato mons. Eligio Francioni interviene nuovamente scusandosi con i familiari. «Il fatto – scrive il vicario in una nota -  è quello venuto sulla stampa di mercoledì 3 marzo. Un parroco, durante la visita alle famiglie per la benedizione pasquale, bussa e viene fatto entrare in una casa dove trova una persona a letto ammalata. Domanda se vuole fare una preghiera e ricevere la benedizione. Inaspettatamente ne riceve un rifiuto giustificato dalla mancanza di fede in Dio. Quella persona la settimana di poi muore e i familiari, lunedì mattina 1 marzo, vanno dal parroco per fissare il funerale. Viene loro risposto che non si ritiene opportuna la celebrazione del rito religioso a causa di quel rifiuto. La famiglia, tramite un incaricato dell’impresa delle pompe funebri, si rivolge alla curia comunicando le difficoltà fatte dal parroco e di un già avvenuto contatto con altra parrocchia prossima alla cappella del commiato dove il defunto viene esposto. Il Vicario telefona alla sorella, chiede scusa riguardo al comportamento del parroco e ha parole di conforto e di assicurazione; il fratello ha sofferto tanto – cinque anni di infermità – e anche se ha avuto un momento di disperazione è amato da Dio che vuole che tutti gli uomini raggiungano la pienezza della vita e della pace in lui. Tentativi di contatti telefonici tra curia e parrocchia non sono andati a buon fine. Il funerale si è tenuto, pertanto, martedì 2 marzo alle ore 13, nella basilica della Carceri».Dopo i «fatti», mons. Francioni propone una riflessione, «che non può essere che pastorale. La Chiesa non nega il funerale religioso a nessuno. In questo caso è comprensibile che un malato “litighi” con Dio come Giobbe o che si lamenti col Padre come ha fatto Gesù sulla croce: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” Quante volte viene detto: “Se ci fosse un Dio, queste cose non dovrebbero succedere”. Dio C’è, ed è amore, amore misericordioso. Ancora. In questo caso sono i familiari che chiedono le esequie cristiane per il loro congiunto. Il rito dei funerali non è solo preghiera per il defunto ma è anche preghiera e consolazione per e con le persone care che lo piangono». E conclude: «Alla famiglia, insieme alle scuse per quanto dolorosamente è avvenuto, la nostra partecipazione e vicinanza».