Beati voi, poveri beati voi, che ora avete fame beati voi, che ora piangete beati voi, quando gli uomini disprezzeranno il vostro nome per causa mia. Benedetto XVI, ieri mattina, prima d’introdurre la recita dell’Angelus da piazza San Pietro, ha riflettuto sulla pagina del Vangelo di Luca dedicata alle beatitudini. Perché si è chiesto il Papa – Gesù li proclama beati? Perché la giustizia di Dio farà sì che costoro siano saziati, rallegrati, risarciti di ogni falsa accusa, in una parola, perché li accoglie fin d’ora nel suo regno. Le beatitudini, dunque, si basano sul fatto che esiste una giustizia divina, che rialza chi è stato a torto umiliato e abbassa chi si è esaltato. Infatti, l’evangelista Luca, dopo i quattro beati voi, aggiunge quattro ammonimenti: Guai a voi, ricchi guai a voi, che ora siete sazi, guai a voi, che ora ridete e guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi, perché, come afferma Gesù, ha ricordato il Pontefice, le cose si ribalteranno, gli ultimi diventeranno primi, e i primi ultimi. In realtà, questa giustizia e questa beatitudine si realizzano nel ‘Regno dei cieli’, o ‘Regno di Dio’, che avrà il suo compimento alla fine dei tempi ma che è già presente nella storia. Dove i poveri sono consolati e ammessi al banchetto della vita, lì si manifesta la giustizia di Dio.È questo il compito ha aggiunto Benedetto XVI che i discepoli del Signore sono chiamati a svolgere anche nella società attuale. Penso alla realtà dell’Ostello della Caritas romana alla Stazione Termini, che stamani ho visitato: di cuore incoraggio quanti operano in tale benemerita istituzione e quanti, in ogni parte del mondo, si impegnano gratuitamente in simili opere di giustizia e di amore. Al tema della giustizia il Papa ha dedicato quest’anno il messaggio per la Quaresima, che inizierà il prossimo Mercoledì delle Ceneri. Oggi desidero ha affermato – consegnarlo idealmente a tutti, invitando a leggerlo e a meditarlo. Il Vangelo di Cristo risponde positivamente alla sete di giustizia dell’uomo, ma in modo inatteso e sorprendente. Gesù non propone una rivoluzione di tipo sociale e politico, ma quella dell’amore, che ha già realizzato con la sua Croce e la sua Risurrezione. Su di esse si fondano le beatitudini, che propongono il nuovo orizzonte di giustizia, inaugurato dalla Pasqua, grazie al quale possiamo diventare giusti e costruire un mondo migliore. Infine un invito a rivolgersi alla Vergine Maria: Lasciamoci guidare da Lei nel cammino della Quaresima, per essere liberati dall’illusione dell’autosufficienza, riconoscere che abbiamo bisogno di Dio.In vari Paesi dell’Asia, penso, ad esempio, alla Cina e al Vietnam, e in molte comunità sparse nel mondo si celebra oggi il capodanno lunare. Sono giorni di festa, che quei popoli vivono come occasione privilegiata per rinsaldare i vincoli familiari e generazionali. Lo ha ricordato, ieri mattina, Benedetto XVI, dopo aver recitato l’Angelus da piazza San Pietro. Auguro a tutti ha aggiunto di mantenere e accrescere la ricca eredità di valori spirituali e morali, che si radicano saldamente nella cultura di quei popoli. Nei saluti ai pellegrini giunti a piazza San Pietro da tante nazioni, rivolgendosi ai polacchi, il Papa ha ricordato che ieri era anche la festa dei santi Cirillo e Metodio, patroni d’Europa. I valori che essi hanno propagato nel nostro continente, cioè il segno della Croce, il Vangelo di Cristo e la vita secondo il Vangelo, rimangono ha osservato il Santo Padre il solido fondamento della forza spirituale dei popoli e dell’unità dell’Europa. Sono valori importanti anche per noi contemporanei. Chiediamo che i santi apostoli degli slavi continuino a condurci sulle vie della fede.Sir