Vita Chiesa

SANTA SEDE: IL 25° DEL PONTIFICIO CONSIGLIO DEGLI OPERATORI SANITARI

Sono 117 mila i centri sanitari cattolici nel mondo, tra i quali migliaia di ospedali, cliniche e case di accoglienza per handicappati e orfani, oltre a 18 mila dispensari, 521 lebbrosari: le “cifre” della sanità cattolica nel mondo, che rappresenta il 26% delle strutture ospedaliere mondiali, sono state fornite questa mattina in Vaticano, in occasione della conferenza stampa di presentazione del 25° di istituzione del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (9-11 febbraio). “La ricorrenza – come ha spiegato il presidente del Pontificio Consiglio, mons. Zygmunt Zimowski, – vedrà la presenza del Papa che, nella giornata di giovedì 11, memoria della Beata Vergine di Lourdes, presiederà la liturgia in S. Pietro per la 18° Giornata Mondiale del Malato”. Per ricordare i 25 anni dell’istituzione del Pontificio Consiglio è stato promosso un simposio internazionale, dedicato alla riflessione sulle Lettere apostoliche “Salvifici doloris” e “Dolentium Hominum”, cui parteciperanno oltre 500 tra medici, ricercatori, operatori pastorali, cappellani, provenienti da 35 paesi di tutti i continenti. Tema generale dei lavori è “La Chiesa al servizio dell’amore per i sofferenti” e tra gli altri sono previsti interventi e relazioni dei cardinali Bertone, Tettamanzi, Barragan, Angelini, Comastri, di mons. Ravasi, del responsabile dei “Cavalieri di Malta” Handerson e di insigni docenti e studiosi. “La ristrutturazione delle piscine dove si immergono i pellegrini, malati e non, è giunta ormai alle sue ultime fasi organizzative. Siamo agli adempimenti burocratici e si pensa che i lavori possano iniziare presto”: lo ha detto stamane in Vaticano, durante la conferenza stampa di presentazione delle celebrazioni per i 25 anni di fondazione del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, il vescovo di Tarbes e Lourdes, mons. Jacques Perrier. Il vescovo ha sottolineato la presenza a Roma la prossima settimana delle reliquie di Santa Bernadette, che verranno portate in processione lungo via Conciliazione e fino a piazza San Pietro in occasione della Giornata del Malato dell’11 febbraio. “Ai fedeli che giungono a Lourdes per pregare e impetrare la Vergine – ha detto il vescovo – si propone un messaggio basato sull’affidamento al Signore e sulla guarigione spirituale, anzitutto, cui in alcuni casi segue anche la guarigione fisica. Quando i pellegrini rientrano alle loro case non sono mai delusi o disperati, anche se non hanno ottenuto la guarigione fisica. Ciò che conta è aver accolto il messaggio della Madonna di affidarsi con fiducia al Signore”. Il vescovo ha richiamato le tre volte in cui i papi hanno visitato Lourdes: le prime due (nel 1983 e nel 2004) sono state le visite di Giovanni Paolo II, mentre due anni fa vi si recò Benedetto XVI in occasione del giubileo delle apparizioni.“Lo scorso anno ho partecipato a un simposio promosso dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che aveva per tema l’accesso alle cure per tutti gli uomini di tutti i paesi del mondo. Ora il presidente degli Stati Uniti, Obama, sta compiendo sforzi in questa direzione. Noi come Chiesa cattolica non vogliamo entrare nel dibattito politico, ma piuttosto ribadire che l’uomo ha una dignità inalienabile e che le cure cui ha diritto riguardano la sua persona, da tutti i punti di vista, non solo strettamente sanitari”: così ha risposto mons. Zygmunt Zimowski, stamane in Vaticano a un giornalista statunitense che chiedeva cosa pensasse la Santa Sede delle linee politiche di Obama circa la riforma sanitaria. “Da parte nostra – ha aggiunto mons. Jean-Marie Musivi Mpendawatu, sottosegretario dello stesso Pontificio Consiglio – noi puntiamo su una presenza capillare delle strutture sanitarie cattoliche, gestite per lo più dalle diocesi e dagli istituti religiosi. Abbiamo anche avuto l’istituzioni, pochi mesi prima di morire da parte di Giovanni Paolo II della Fondazione Buon Samaritano, che ha erogato aiuti a 15 paesi, specialmente in Africa, America Latina e Asia. Si raccolgono fondi e donazioni, anche piccolissime da parte dei fedeli, e si creano poi linee di aiuto che vanno fin nei più sperduti dispensari dei paesi più poveri. Questo è il modo di agire della Chiesa”.Sir