Tendenze positive si sono registrate nell’anno appena trascorso, nel dialogo tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica romana. E’ un bilancio a disco verde quello che il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill I ha tracciato ieri parlando alla Conferenza dei vescovi che si è svolta a Mosca presso la Sala dei Concilii della Cattedrale di Cristo Salvatore. Vi hanno partecipato i vescovi della Chiesa ortodossa giunti a Mosca per celebrare il primo anniversario della sua intronizzazione. Il Patriarca Kirill ha presentato ai vescovi un lungo Rapporto sulle attività, visite e viaggi che hanno caratterizzato questo suo primo anno di leadership riservando un dettagliato paragrafo anche ai rapporti con la Chiesa cattolica. A questo proposito, Kirill ha detto: Attività comuni e i numerosi incontri avuti con i rappresentanti della Chiesa cattolica hanno confermato che le nostre posizioni coincidono su numerose questioni che interpellano i cristiani nel mondo moderno. Sono l’aggressiva secolarizzazione, la globalizzazione, l’erosione dei tradizionali principi etici. Vale la pena sottolineare che su questi temi papa Benedetto XVI ha preso posizioni molto vicine a quelle ortodosse. E ciò è dimostrato dai suoi discorsi, messaggi così come dalle opinioni di alti rappresentati della Chiesa cattolica romana con i quali abbiamo dei contatti.Il Patriarca Kirill ha notato come una visione comune della tutela della dignità umana in Europa sia emersa anche durante l’incontro che l’arcivescovo Hilarion Volokolamsky ha avuto in settembre con il Papa e con altri leader della curia romana. Nel suo discorso il Patriarca ha anche ricordato la decisione presa a novembre dalla Corte europea dei diritti dell’uomo sulla inammissibilità della presenza dei crocifissi nelle scuole italiane ed ha commentato: è stato un chiaro attacco alle tradizioni cristiane europee, per questo la Chiesa ortodossa russa ha espresso la sua solidarietà con la Chiesa cattolica in Italia. Ed ha aggiunto: Abbiamo ribadito che la civiltà europea ha radici cristiane per cui è assolutamente inaccettabile privare l’Europea e le sue istituzioni dei simboli della sua identità spirituale. Nella relazione, il Patriarca non nasconde i problemi esistenti nelle relazioni bilaterali a cui si continua a lavorare. Ed in particolare ha parlato della difficile situazione in Ucraina auspicando passi concreti da parte cattolica. Bilancio completamente diverso invece si registra nei rapporti tra la Chiesa ortodossa russa e le chiese protestanti e il nodo principale sta nella liberalizzazione rapida del mondo protestante.Sotto accusa sono in particolare le benedizioni alle unioni dello stesso sesso e le elezioni episcopali di vescovi dichiaratamente gay. Sono questi i motivi ha detto il Patriarca – per cui siamo stati costretti a interrompere il rapporto con la Chiesa episcopale degli Stati uniti e con al Chiesa luterana di Svezia. Nel paragrafo riservato al mondo protestante, il Patriarca ricorda anche e con rammarico l’elezione del vescovo-donna Margot Kassmann come presidente del Consiglio della Chiesa evangelica in Germania. Ne consegue ha concluso Krill che nel dialogo con le nostre controparti protestanti, è importante cercare di verificare la possibilità di superare le differenze fondamentali tra ortodossia e protestantesimo. Se questo non fosse possibile, ci sono ancora molti altri temi importanti che non sono direttamente connessi al conseguimento dell’unità nella fede e nella struttura della Chiesa, ma fondamentali in termini di cooperazione per la pace, la giustizia, la salvaguardia del Creato e nella soluzione di altri problemi che richiedono una comune azione di persone che credono nella Santa Trinità. Fa infine sperare l’elezione del metropolita Emmanuel (Patriarcato di Costantinopoli) alla presidenza della Kek per superare i problemi che la Chiesa russa ha nei riguardi di questo organismo europeo.Sir