Sabato 12 dicembre la città di Massa Marittima ha salutato nella chiesa di Sant’Agostino, con una folla commossa di fedeli e amici – tra cui tanti suoi «ragazzi» -, mons. Luigi Rossi, morto a 96 anni. Era nato a Gerfalco, in diocesi di Volterra, il 14 marzo 1913. Alunno per due anni nel seminario di Volterra, proseguì il cammino della vocazione sacerdotale nel seminario di Massa Marittima, dove ricevette l’ordinazione nel 1936 (ha raggiunto il 74° di sacerdozio!). Parroco per pochi anni a Pomonte, divenne parroco di San Pietro all’Orto nella Città Nova officiando la chiesa di Sant’Agostino. L’evento guerra anni ’40 determinò una svolta nella sua vita sacerdotale: come sacerdoti in altre emergenze (don Zeno, don Facibeni, don Parducci…), anche don Rossi dette il via al «Rifugio Sant’Anna» dove in tanti decenni accolse circa 3000 bambini e ragazzi orfani o abbandonati. La Scuola di Avviamento professionale con i laboratori di Tipografia Falegnameria e Officina prepararono i giovani ad un lavoro. Fu merito di don Rossi il Pensionato San Giuseppe per anziani e a Gerfalco la colonia Santa Maria per i suoi ragazzi. «Posso solo immaginare le difficoltà, le responsabilità i problemi affrontati in queste imprese. Me ne parlava con pudore. E ogni volta si commoveva fino alle lacrime», ha detto nell’omelia delle esequie il vescovo di Massa Marittima-Piombino, mons. Giovanni Santucci. Mons. Rossi – ha proseguito il Vescovo – era «un uomo con un carattere deciso, forte, non facile, Maremmano Doc come scherzosamente si definiva eppure sensibile, generoso, attento, pronto al sacrificio e all’impegno. Sostegno incrollabile era la sua fede e la preghiera la fiducia nella Provvidenza di cui sapeva farsi interprete incontrando le sofferenze della gente. Don Luigi fa parte di quella numerosa schiera di preti del secolo scorso che hanno saputo interpretare il loro tempo e testimoniare nella carità la loro fede e la loro speranza».