Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, MESSAGGIO ALLA CONGREGAZIONE PER L’EVANGELIZZAZIONE DEI POPOLI

“Non si tratta soltanto di predicare il Vangelo, ma di ‘raggiungere e quasi sconvolgere mediante la forza del Vangelo i criteri di giudizio, i valori determinanti, i punti di interesse, le linee di pensiero, le fonti ispiratrici e i modelli di vita dell’umanità, che sono in contrasto con la Parola di Dio e col disegno della salvezza’”: questi pensieri di Paolo VI sono stati richiamati oggi da Papa Benedetto XVI nel messaggio inviato al card. Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, in occasione dell’Assemblea Plenaria della Congregazione che si tiene dal 16 al 18 novembre presso l’Università Urbaniana, sul tema: “San Paolo e i nuovi areopaghi”. “Occorre guardare ai ‘nuovi areopaghi’ – ha poi proseguito il Papa – con tale spirito; alcuni di essi, nell’attuale globalizzazione, sono diventati comuni, mentre altri restano specifici di alcuni Continenti, come si è visto anche nella recente Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi. L’attività missionaria della Chiesa va pertanto orientata verso questi centri nevralgici della società del terzo millennio. Né va sottovalutato l’influsso di una diffusa cultura relativista, il più delle volte carente di valori, che entra nel santuario della famiglia, si infiltra nel campo dell’educazione e in altri ambiti della società e li contamina, manipolando le coscienze, specialmente quelle giovanili”.Proseguendo nel sul messaggio, il Papa ha affermato che “malgrado queste insidie, la Chiesa sa che è sempre in azione lo Spirito Santo. Si aprono, infatti, nuove porte al Vangelo e si va estendendo nel mondo l’anelito verso un autentico rinnovamento spirituale e apostolico”. Come in altre epoche di cambiamento, – ha sottolineato – la priorità pastorale è mostrare il volto vero di Cristo, Signore della storia e unico Redentore dell’uomo. Ciò esige che ogni comunità cristiana e la Chiesa nel suo insieme offrano una testimonianza di fedeltà a Cristo, costruendo pazientemente quell’unità da Lui voluta e invocata per tutti i suoi discepoli”. Nella parte conclusiva del messaggio, Benedetto XVI ha quindi rilevato (citando la Caritas in Veritate, ndr) che “lo sviluppo economico e sociale della società contemporanea ha bisogno di recuperare l’attenzione alla vita spirituale e una ‘seria considerazione delle esperienze di fiducia in Dio, di fraternità spirituale in Cristo, di affidamento alla Provvidenza e alla Misericordia divine, di amore e di perdono, di rinuncia a se stessi, di accoglienza del prossimo, di giustizia e di pace… L’anelito del cristiano è che tutta la famiglia umana possa invocare Dio come ‘Padre nostro!’”.Sir