In occasione della quarta Assemblea diocesana la Chiesa di Livorno si è interrogata sulla partecipazione dei laici alla missione della Chiesa.Gli oltre 300 delegati riuniti nella chiesa S. Lucia si sono confrontati su questo tema, che è al centro del progetto pastorale diocesano e costituirà la priorità nelle visite pastorali parrocchiali del Vescovo dei prossimi mesi. «Per comprendere il ruolo dei laici nella Chiesa dobbiamo andare oltre la democrazia, verso la comunione, che è un dono dello Spirito» ha sollecitato il vescovo monsignor Simone Giusti, nel suo intervento iniziale. «Se si prende sul serio la lezione della Lumen Gentium sul popolo di Dio – ha sottolineato – bisogna affermare che prima delle funzioni, dei ministeri, delle vocazioni, viene la vita cristiana tout court; prima dei ruoli e delle competenze, viene la condizione battesimale, la dignità dei figli di Dio».E ancora: «Imparare e vivere effettivamente l’uguaglianza, nella fraternità cristiana del corpo di Cristo, è per la Chiesa la sfida di una vera e propria conversione; è – se si vuole -la vera “scuola di comunione”. Comunione che sarà effettiva, se e quando il primato della vita cristiana si tradurrà nel primato della persona, attraverso la scelta di privilegiare anzitutto la relazione, e quindi l’incontro con l’altro, l’ascolto, il dialogo. Non per una concessione a una qualche tendenza democratica nella Chiesa, ma per il rispetto della verità delle cose: se Dio parla agli uomini come ad amici, ogni battezzato, per il sensus fidei che lo rende partecipe della funzione profetica di Cristo, ha diritto di dire e di essere ascoltato nella Chiesa». L’assemblea ha visto anche l’intervento del professor Ernesto Diaco, vicepresidente del Progetto Culturale della Chiesa Italiana, che ha presentato i riferimenti del Magistero della Chiesa sul tema del ruolo dei laici nella nuova evangelizzazione. (Chiara Domenici)