Un invito a riannodare rapporti di fraternità e di riconciliazione in un tempo segnato da conflitti e divisioni. E’ quanto papa Benedetto XVI ha sottolineato questa mattina durante l’udienza del mercoledì parlando di Pietro il Venerabile, santo abate di Cluny (del XII secolo). Potremmo dire ha detto il Santo Padre che questo santo Abate costituisce un esempio anche per i monaci e i cristiani di questo nostro tempo, segnato da un ritmo di vita frenetico, dove non rari sono gli episodi di intolleranza e di incomunicabilità, le divisioni e i conflitti. La sua testimonianza ci invita a saper unire l’amore a Dio con l’amore al prossimo, e a non stancarci nel riannodare rapporti di fraternità e di riconciliazione. Il Santo abate ha ricordato il Papa soleva dire: Da un uomo si potrà ottenere di più tollerandolo, che non irritandolo con le lamentele. Pietro il Venerabile ha proseguito il Papa mostrava inoltre cura e sollecitudine anche per chi era al di fuori della Chiesa, in particolare per gli ebrei e i musulmani: per favorire la conoscenza di questi ultimi provvide a far tradurre il Corano. Un fatto inedito considerando il tempo: in mezzo all’intransigenza degli uomini del Medioevo ha detto il Papa – noi ammiriamo qui un esempio sublime della delicatezza a cui conduce la carità cristiana.Sir