Il mio pensiero va, in questo momento, alle popolazioni del Pacifico e del Sud Est asiatico, colpite negli ultimi giorni da violente calamità naturali: lo tsunami nelle Isole Samoa e Tonga; il tifone nelle Filippine, che successivamente ha riguardato anche Vietnam, Laos e Cambogia; il devastante terremoto in Indonesia e a quanti soffrono a causa delle inondazioni in Sicilia, specialmente nella zona di Messina. Dopo l’Angelus, ieri mattina, Benedetto XVI ha invitato tutti ad unirsi a lui nella preghiera per le vittime e i loro cari e ha fatto un appello perché non manchi a questi fratelli e sorelle la nostra solidarietà e il sostegno della comunità internazionale. Un pensiero anche ai conflitti che, attualmente, mettono a rischio la pace e la sicurezza dei Popoli del Continente africano. In questi giorni ho seguito con apprensione i gravi episodi di violenza che hanno scosso la popolazione della Guinea. Esprimo le mie condoglianze alle famiglie delle vittime, invito le parti al dialogo, alla riconciliazione e sono certo che non si risparmieranno gli sforzi per raggiungere un’equa e giusta soluzione. Infine, il Papa ha ricordato che il 10 ottobre, insieme con i Padri sinodali, guiderà nell’Aula Paolo VI una speciale recita del santo Rosario con l’Africa e per l’Africa, animata dai giovani universitari di Roma.Sir