È difficile credere che solo due decenni sono passati da quando il crollo dei precedenti regimi ha dato avvio a una difficile ma produttiva transizione verso strutture politiche più partecipative. Per l’incontro ecumenico tenutosi ieri nella Sala del Trono dell’arcivescovado di Praga, secondo giorno del viaggio apostolico nella Repubblica Ceca (26/28 settembre), Benedetto XVI ha richiamato l’attenzione sui tentativi tesi a marginalizzare l’influsso del cristianesimo nella vita pubblica, talora sotto il pretesto che i suoi insegnamenti sono dannosi al benessere della società (testo integrale). Quando l’Europa si pone in ascolto della storia del cristianesimo, ascolta la sua stessa storia, ha spiegato il Pontefice, perché le sue nozioni di giustizia, libertà e responsabilità sociale, assieme alle istituzioni culturali e giuridiche stabilite per difendere queste idee e trasmetterle alle generazioni future, sono plasmate dalla sua eredità cristiana. Tutti i cristiani, ha concluso il Papa, sono tenuti ad unirsi ad altri nel ricordare all’Europa le sue radici che continuano a provvedere al Continente il sostegno spirituale e morale che permette di stabilire un dialogo significativo con persone di altre culture e religioni.Sir