Un’appassionata riflessione sul senso della verità e della libertà: è quella che Benedetto XVI ha svolto ieri nell’incontro con le autorità politiche ceche e con il corpo diplomatico, nella Sala Spagnola del Castello di Praga. Il discorso del Papa (testo integrale) è stato preceduto da una breve esecuzione dell’Orchestra Filarmonica ceca, che ha detto Benedetto XVI ha espresso in maniera eloquente sia le radici della cultura ceca che il rilevante contributo offerto da questa nazione alla cultura europea. “Per quale scopo si vive in libertà? Quali sono i suoi autentici tratti distintivi?. Benedetto XVI è partito da questi due interrogativi fondamentali per riflettere sul corretto uso della libertà. La vera libertà ha detto presuppone la ricerca della verità, del vero bene, e pertanto trova il proprio compimento precisamente nel conoscere e fare ciò che è retto e giusto. Ed ha aggiunto: La verità, in altre parole, è la norma guida per la libertà e la bontà ne è la perfezione. Per questo, ha sottolineato, l’alta responsabilità di tener desta la sensibilità per il vero ed il bene ricade su chiunque eserciti il ruolo di guida in campo religioso, politico o culturale. Insieme è stata l’esortazione del Pontefice dobbiamo impegnarci nella lotta per la libertà e nella ricerca della verità: o le due cose vanno insieme, mano nella mano, oppure insieme periscono miseramente. Per i cristiani, ha rammentato, la verità ha un nome: Dio. E il bene ha un volto: Gesù Cristo. Quindi, ha ribadito che la fede cristiana, il patrimonio dei suoi valori spirituali e culturali, ha dato forma all’identità della nazione ceca e l’ha anche dotata della prospettiva necessaria ad esercitare un ruolo di coesione al cuore dell’Europa. Il Papa non ha mancato di ricordare che la Repubblica Ceca porta ancora le cicatrici dei tragici avvenimenti causati dall’incomprensione, dalla guerra e dalla persecuzione. E tuttavia, ha osservato, le sue radici cristiane hanno favorito la crescita di un considerevole spirito di perdono e riconciliazione che ha permesso al popolo ceco di ritrovare la libertà e una rinnovata speranza e proprio di questo spirito ha bisogno l’Europa di oggi.L’Europa ha affermato Benedetto è più che un continente. E’ una casa! E la libertà trova il suo significato più profondo proprio nell’essere una patria spirituale. Ha così rimarcato l’insostituibile ruolo del cristianesimo per la formazione della coscienza di ogni generazione e per la promozione di un consenso etico di fondo, al servizio di ogni persona che chiama l’Europa casa. E ha reso atto a quanti in Europa cercano di applicare la propria fede, in modo rispettoso ma determinato, nell’arena pubblica. Quindi, rivolgendosi direttamente alle autorità presenti all’incontro le ha esortate ad essere fedeli alla verità che, sola ha detto è la garanzia della libertà e dello sviluppo umano integrale. Il coraggio di presentare chiaramente la verità ha soggiunto è un servizio a tutti i membri della società, e non bisogna far sì che l’attenzione alla verità universale sia eclissata da interessi particolaristici. Ciò, infatti, condurrebbe a nuovi casi di discriminazione che proprio quei gruppi di interesse dichiarano di voler superare. In effetti ha rilevato la ricerca della verità, lungi dal minacciare la tolleranza delle differenze o il pluralismo culturale, rende il consenso possibile e permette al dibattito pubblico di mantenersi logico, onesto e responsabile, assicurando quell’unità che le vaghe nozioni di integrazione semplicemente non sono in grado di realizzare. Quindi, parlando dei magnifici gioielli architettonici che adornano Praga, ha detto che la bellezza delle sue chiese, del castello, dei ponti non possono che orientare a Dio le nostre menti. La loro bellezza esprime fede; sono epifanie di Dio. Ed ha osservato: Come sarebbe tragico se si ammirassero tali esempi di bellezza, ignorando però il trascendente che essi indicano. La ragione ha detto non finisce con ciò che l’occhio vede, anzi essa è attratta da ciò che sta al di là, ciò a cui noi profondamente aneliamo: lo Spirito della Creazione. Di qui, la preoccupazione del Papa per l’allarmante scissione dell’unità di bontà, verità e bellezza. Veritas vincit. Questo ha affermato il Papa è il motto della bandiera del Presidente della Republica Ceca: alla fine davvero la verità vince, non con la forza, ma grazie alla persuasione, alla testimonianza eroica di uomini e donne di solidi principi, al dialogo sincero che sa guardare, al di là dell’interesse personale, alle necessità del bene comune. La storia è stato l’avvertimento del Papa – ha ampiamente dimostrato che la verità può essere tradita e manipolata a servizio di false ideologie, dell’oppressione e dell’ingiustizia. Ma, ha aggiunto, le sfide che deve affrontare la famiglia umana ci chiamano a guardare oltre a questi pericoli. Alla fine ha detto il Papa cosa è più disumano e distruttivo del cinismo che vorrebbe negare la grandezza della nostra ricerca per la verità, e del relativismo che corrode i valori stessi che sostengono la costruzione di un mondo unito e fraterno? Noi, però, ha concluso dobbiamo riacquistare fiducia nella nobiltà e grandezza dello spirito umano per la sua capacità di raggiungere la verità, e lasciare che quella fiducia ci guidi nel paziente lavoro della politica e della diplomazia. (Fonte: Radio Vaticana)