Cinque grandi eventi, nell’ambito delle iniziative per la Missione diocesana, caratterizzano il settembre pratese. «È un programma di riflessione, che si fonda sull’importanza della parola, capace di una particolare forza comunicativa», spiega Massimo Luconi, ideatore di tre serate particolarmente importanti all’interno del programma. «Sono spettacoli dal vivo ha precisato il noto regista e questo dà loro una forza eccezionale: un luogo unico, un pubblico unico, sono eventi irripetibili». In un mondo come l’attuale, in cui, la parola è spesso svuotata del suo significato e, svilita, viene messa in secondo piano, il suo ruolo, nelle tre serate del 10, 17 e 24 settembre, diviene fondamentale, è occasione di riflessione, di introspezione e genera percorsi personali differenti, ma sempre positivi.Primo appuntamento, giovedì 10, alle 21, presso il Conservatorio di San Niccolò, per assistere alla prima nazionale dello spettacolo incentrato sulle poesie dell’Abbè Pierre tratte dal volume «Foglie sparse». La voce è quella di Graziano Piazza, accompagnata dal canto e dalla recitazione di Monica De Muru, con musiche originali di Mirio Casottini. «L’Abbè Pierre, mitica figura del 900, è poco noto per la sua produzione poetica», afferma ancora Luconi che cura la regia.La seconda serata di spettacolo si svolge nella cornice della Basilica di S. Maria delle Carceri, giovedì 17, sempre alle 21. Sarà la volta di Pamela Villoresi che, in «Dio maternamente» affronta il tema di «Dio Padre Misericordioso», parlando di un Dio che ama, che comprende e che è luce, amore e libertà. L’intento è quello di creare una relazione fra l’evento teatrale e l’evento sacro attraverso le testimonianze di grandi figure come Luzi e Sciascia, come San Francesco e Santa Caterina da Siena, Ungaretti e Quasimodo, Padre Turoldo, Madre Teresa, Papa Wojtyla e molti altri ancora. L’adattamento teatrale è di Michele Di Martino, mentre le musiche, composte ed eseguite dal vivo, sono del Maestro Luciano Vavolo. L’ultimo evento teatrale si tiene nella chiesa di San Fancesco, giovedì 24, alle 21. Intitolato «Preghiera per la pace di Leopold Sedar Senghor», si tratta di un concerto recital a partire dall’omonimo componimento poetico di uno dei più importanti intellettuali africani del XX secolo: quel Léopold Sédar Senghor (1906-2001) che, politico e poeta senegalese di lingua francese, tra le due guerre, fu l’ideologo della «négritude» ed è stato il primo presidente del Senegal (1960-1980). Con le sue opere ha contribuito alla riscoperta della cultura africana: dalla letteratura alla scultura, dalla filosofia alle credenze religiose. La sua «Preghiera per la pace» è, da un lato, un’accusa durissima e lucida all’Europa per le sue gravi responsabilità nei confronti dell’Africa, dall’altro, una richiesta di perdono al Signore. Accompagnano la voce recitante di Fernando Maraghini, le musiche originali eseguite dal compositore, Mirio Cosottini, alla tromba ed al piano; affiancato dal suono della kora, strumento a 21 corde, tipico dell’Africa occidentale, e dal canto di Dialy Mady Cissoko, uno degli elementi di punta dell’Orchestra di Piazza Vittorio.Completano il ricco programma del settembre della Missione diocesana, due conferenze: la prima martedì 15, alle 21 presso il Conservatorio di San Niccolò, dedicata alla riflessione sull’ultima pubblicazione dei Vescovi italiani, «Lettera ai cercatori di Dio». Ne parlerà l’arcivescovo di Chieti – Vasto, mons. Bruno Forte, uno dei più noti teologi italiani nonché principale curatore della «Lettera». Forte parlerà di «La verità è Qualcuno. La ricerca di Dio è Gesù il Cristo». Infine, mercoledì 30, sempre a San Niccolò, alle 21, sarà la volta di mons. Fiorenzo Facchini, ordinario di Antropologia e Paleontologia umana presso l’Università di Bologna, che parlerà di «Evoluzione: una sfida alla creazione».