(L’Aquila) Il terzo appuntamento mondiale dei giovani della pace organizzato dal Sermig, l’arsenale della Pace di Torino, si terrà a L’Aquila in occasione della chiusura del Giubileo Celestiniano, il 28 agosto 2010, giorno della prossima Perdonanza. Lo hanno annunciato oggi l’arcivescovo de L’Aquila, mons. Giuseppe Molinari, e il fondatore del Sermig, Ernesto Olivero, intervenuti alla seconda e ultima giornata del simposio organizzato per l’apertura dell’anno celestiniano. Un invito ad organizzare a L’Aquila questo grande incontro, che porterà in Abruzzo migliaia di giovani da tutto il mondo, rivolto proprio da mons. Giuseppe Molinari. Caro Ernesto ha scritto nella lettera di invito l’arcivescovo tu conosci bene i giovani e sai che hanno tanto da dire soprattutto agli adulti che non sono abituati ad ascoltarli. Li ho visti anch’io i giovani nella tragedia del terremoto. Ho visto la loro rabbia e il loro dolore, ma anche lo slancio generoso di fronte alla necessità. Conosco continua l’arcivescovo la tua ostinazione nel voler riconciliare la generazione dei padri con quella dei figli. Condivido il tuo sogno, radicato nella fede e nella speranza, che vi ha permesso di trasformare un arsenale di guerra in un arsenale di pace. Per questo, conclude mons. Molinari, vi chiedo di realizzare a L’Aquila, una terra che ha sete di estrema speranza, questo sogno. Squarciamo il buio. E’ questo lo slogan scelto dal Sermig per il terzo appuntamento mondiale dei giovani della pace. Lo ha annunciato Ernesto Olivero ricevendo la lettera di invito di mons. Giuseppe Molinari. Era anni ha spiegato il fondatore che pregavamo chiedendo al Signore di farci capire dove avremmo dovuto organizzare questo grande incontro. E L’Aquila ci è venuta incontro. Olivero ha ricordato il suo legame con l’arcivescovo de L’Aquila conosciuto durante un pellegrinaggio a piedi quando era vescovo di Rieti e il loro nuovo incontro a pochi giorni dal sisma. Questo incontro ha spiegato Olivero è nato per offrire ai giovani l’opportunità di essere ascoltati dai grandi della terra nei campi della politica, dell’economia, della cultura, della spiritualità. Lo abbiamo già fatto nel 2002 a Torino e nel 2004 ad Asti. E anche il prossimo anno, vorremmo far parlare i giovani con le loro storie, con le loro proposte, con il loro esserci, ma soprattutto con il loro silenzio. Un silenzio assordante che parli, denunci e che possa entrare nei palazzi del potere per cambiarli. Da qui la richiesta di Olivero e dell’arcivescovo ai fedeli del mondo perché con la preghiera questo appuntamento mondiale sia un grande annuncio di speranza, la promessa che è possibile costruire un mondo diverso, non secondo logiche umane ma secondo la logica di Dio.Sir