Il cardinale Cláudio Hummes, prefetto della Congregazione per il Clero, ha inviato lo scorso 10 agosto, nel giorno della Festa di San Lorenzo, una lettera ai diaconi permanenti. Sempre di più si legge nel documento la Chiesa scopre l’inestimabile ricchezza del diaconato. Nella lettera il cardinale ringrazia anche le spose e i figli dei diaconi per l’appoggio e la multiforme collaborazione. La missione dei diaconi si fonda sulla Parola e sulla Carità: conoscere la Rivelazione, aderire incondizionatamente a Gesù Cristo è ciò che ci si aspetta da un diacono permanente. La meditazione scrive il cardinale Cláudio Hummes è una via oggi sempre più percorsa e consigliata per capire, fare propria la Parola di Dio. Allo stesso tempo – aggiunge la formazione intellettuale, teologica e pastorale è una sfida che dura tutta la vita. L’altra riflessione riguarda il ministero della Carità: il diaconato – sottolinea il cardinale – ha le sue radici nell’organizzazione ecclesiale della carità, nella Chiesa primitiva. Il modello indicato dal cardinale Hummes è San Lorenzo, diacono e martire. Nel III secolo, periodo di grandi persecuzioni anticristiane, San Lorenzo indica nei poveri la ricchezza per la Chiesa. Assisteva con grande generosità i poveri e questo esempio spiega il prefetto della Congregazione per il Clero è ancora attuale per i diaconi permanenti. I diaconi sottolinea il porporato si identificano in modo molto speciale con la carità. I poveri scrive infine il cardinale Hummes – sono uno dei loro ambienti quotidiani e oggetto della loro sollecitudine instancabile. Non si capirebbe un diacono – conclude – che non si coinvolgesse in prima persona nella carità e nella solidarietà verso i poveri che oggi di nuovo si moltiplicano. (Fonte: Radio Vaticana)