Un pensiero ai nonni di tutto il mondo e al loro impegno educativo nei confronti dei nipoti, nella festa dei Santi Gioacchino ed Anna, e un ringraziamento a quanti lo hanno accolto con affetto e dedizione nel periodo feriale trascorso in Val d’Aosta. Li ha espressi Benedetto XVI, prima dell’Angelus, ieri mattina a Les Combes, dove sta terminando il periodo di riposo fra le belle montagne della Valle d’Aosta. Sono grato a Dio ha detto – che mi ha concesso la gioia di queste giornate segnate da vera distensione, malgrado il piccolo infortunio a voi ben noto. Colgo l’occasione per ringraziare con affetto coloro che si sono premurati di starmi accanto con discrezione e con grande dedizione. Soffermandosi sulla pagina evangelica di Giovanni, laddove racconta di Gesù che diede da mangiare a migliaia di persone con solo cinque pani e cinque pesci, il Santo Padre ha riflettuto sulla missione sacerdotale: L’Eucaristia è qui come anticipata nel grande segno del pane della vita. In questo Anno sacerdotale, come non ricordare che specialmente noi sacerdoti possiamo rispecchiarci in questo testo giovanneo, immedesimandoci negli Apostoli, là dove dicono: Dove potremo trovare il pane per tutta questa gente?. Non solo: Leggendo di quell’anonimo ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci ha proseguito Benedetto XVI -, anche a noi viene spontaneo dire: Ma che cos’è questo per una tale moltitudine? In altre parole: che sono io? Come posso, con i miei limiti, aiutare Gesù nella sua missione? E la risposta la dà il Signore: proprio mettendo nelle sue mani ‘sante e venerabili’ il poco che essi sono, i sacerdoti diventano strumenti di salvezza per tanti, per tutti!. Il secondo spunto di riflessione è venuto dalla memoria dei santi Gioacchino e Anna, genitori della Madonna e, dunque, nonni di Gesù. Questa ricorrenza ha osservato il Papa – fa pensare al tema dell’educazione, che ha un posto tanto importante nella pastorale della Chiesa. In particolare, ha aggiunto, ci invita a pregare per i nonni, che nella famiglia sono i depositari e spesso i testimoni dei valori fondamentali della vita. Secondo il Pontefice, il compito educativo dei nonni è sempre molto importante, e ancora di più lo diventa quando, per diverse ragioni, i genitori non sono in grado di assicurare un’adeguata presenza accanto ai figli, nell’età della crescita. Affido alla protezione di sant’Anna e san Gioacchino tutti i nonni del mondo, indirizzando ad essi una speciale benedizione.La Vergine Maria, che, secondo una bella iconografia, imparò a leggere le Sacre Scritture sulle ginocchia della madre Anna, li aiuti ad alimentare sempre la fede e la speranza alle fonti della Parola di Dio, è stato l’auspicio di Benedetto XVI, prima di guidare la recita dell’Angelus. Dopo la preghiera mariana, nei saluti finali il Papa ha rivolto il suo pensiero non solo i nonni ma a tutti gli anziani, specialmente quelli che potrebbero trovarsi più soli e in difficoltà. Poi ha rivolto una raccomandazione ai pellegrini nelle varie lingue, a ritirarsi in silenzio per pregare in questo periodo e a non dimenticare Dio durante le vacanze, perché siano un periodo di grande gioia passato insieme alle famiglie e di profondo rinnovamento spirituale, e che in ogni famiglia regni lo spirito d’amore e di fedeltà, che unì Gioacchino ed Anna.Sir