Vita Chiesa

GIORNATA TURISMO: PONTIFICIO CONSIGLIO MIGRANTI, «LA DIVERSITÀ NON È UN PERICOLO»

“Il tema della Giornata Mondiale del Turismo, proposto dalla competente Organizzazione Mondiale, Il turismo, celebrazione della diversità, ci apre cammini di incontro con l’uomo nella sua diversità, nella sua ricchezza antropologica. La diversità è un fatto, una realtà, ma, come ci ricorda Papa Benedetto XVI, è pure un dato positivo, un bene, e non una minaccia o un pericolo, al punto tale da volere egli che le persone accettino non soltanto l’esistenza della cultura dell’altro, ma desiderino anche riceverne un arricchimento”: si apre con queste parole il Messaggio del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, in occasione della Giornata Mondiale del Turismo che verrà celebrata il 27 settembre. Nel documento vaticano, a firma di mons. Antonio Mariva Vegliò, presidente, e mons. Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio, si rileva che “nella valutazione positiva del diverso osserviamo un paradosso: se da un lato si constata, in questo tempo di globalizzazione, che le culture e le religioni si avvicinano sempre più, e che nel cuore di tutte le culture sboccia un autentico desiderio di pace, d’altro lato si verificano incomprensioni, ci sono pregiudizi e malintesi profondamente radicati, che elevano barriere e alimentano divisioni. È il timore in noi del diverso, dello sconosciuto”. Il messaggio vaticano prosegue affermando: “Dobbiamo quindi impegnarci per trasformare la discriminazione, la xenofobia e l’intolleranza in comprensione e mutua accettazione, percorrendo le strade del rispetto, dell’educazione e del dialogo aperto, costruttivo e vincolante”. Nel testo si sottolinea poi che “il turismo, in quanto pone a contatto con altri modi di vivere, altre religioni e forme di vedere il mondo e la sua storia, è pure un’occasione di dialogo e di ascolto, e costituisce un invito a non chiudersi nella propria cultura, ma ad aprirsi e confrontarsi con modi di pensare e vivere diversi. Non deve sorprendere pertanto che settori estremisti e gruppi terroristici di indole fondamentalista indichino il turismo come un pericolo e un obiettivo da distruggere. La conoscenza reciproca aiuterà – lo speriamo ardentemente – a costruire una società più giusta, solidale e fraterna”. La parte conclusiva del documento fa anche riferimento al mondo di internet, con queste parole: “L’esperienza iniziale dell’uomo circa la diversità è oggi vissuta anche nel mondo virtuale, megalopoli cosmica offerta permanentemente a ciascuno. Grazie a questa prima forma di ‘turismo’, virtuale, cinematico, la diversità è osservata da vicino, facilitando la prossimità del lontano diverso. È questo ‘turismo’ il primo a consacrare la diversità”.Sir