L’arbitrio della tecnica è uno dei massimi problemi del mondo d’oggi, in cui la tecnica tende a liberarsi da ogni ipoteca e l’ideologia della tecnica tende a nutrire questo suo arbitrio con la cultura del relativismo, alimentandola a sua volta. E’ uno dei tratti che emerge con più evidenza dalla Caritas in veritate (testo integrale – pdf), secondo la lettura che ne ha fatto ai giornalisti il card. Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, durante la conferenza stampa di presentazione. Le ideologie politiche, che avevano caratterizzato l’epoca precedente al 1989, sembrano aver perso di virulenza, sostituite però dalla nova ideologia della tecnica, ha detto il cardinale sintetizzando la denuncia di Benedetto XVI, che sta impostando da tempo un lungo insegnamento sul pericolo del riduzionismo delle possibilità conoscitive della ragione. Altro elemento che distingue l’epoca attuale da quella di 20 anni fa, quando Giovanni Paolo II pubblicava la Centesimus Annus, è secondo il porporato l’accentuazione dei fenomeni di globalizzazione determinati, da un lato, dalla fine dei blocchi contrapposti e, dall’altro, dalla rete informatica e telematica mondiale, fenomeni che hanno prodotto cambiamenti fondamentali in tutti gli aspetti della vita economica, sociale e politica. La Caritas in veritate affronta organicamente la questione, in quanto analizza la globalizzazione come fenomeno trasversale, che investe economia e finanza, ambiente e famiglia, culture e religioni, migrazioni e tutela dei diritti dei lavoratori. Terzo elemento, per il card. Martino, di cambiamento presente nell’enciclica riguarda le religioni, che sono tornate alla ribalta della scienza pubblica mondiale e alle quali si contrappone un laicismo militante, e talvolta esasperato, che tende ad estromettere la religione nella sfera pubblica, con conseguenze negative e spesso disastrose per il bene comune. Quarto elemento di novità, l’esigenza di una nuova governance internazionale, a causa dell’emergenza di alcuni grandi Paesi da una situazione di arretratezza, che sta mutando notevolmente gli equilibri geopolitici mondiali. Non manca, per il cardinale, nell’enciclica una visione in positivo della crisi economica e finanziaria in atto, che si traduce in incoraggiamento all’umanità perché possa trovare le risorse di verità e di volontà per superare le difficoltà. Non un incoraggiamento sentimentale, ma fondato, consapevole e realistico, visto che ha puntualizzato il card. Martino nella Caritas in veritate vengono individuati con lucidità e preoccupazione tutti i principali problemi di sottosviluppo di vaste aree del pianeta.Sir