Ad uno sguardo generale emerge che i percorsi di preparazione al matrimonio sono organizzati prevalentemente dalle parrocchie. Inoltre si rileva che il 16% dei percorsi è organizzato dai vicariati-decanati e l’11% dalle diocesi. Numericamente meno significative sono le proposte delle associazioni e movimenti. E’ quanto emerge da una ricerca sulla preparazione dei fidanzati al matrimonio e alla famiglia oggi in Italia, compiuta in 512 parrocchie in tutta Italia. I primi risultati sono stati presentati questa mattina nel corso del convegno Cei sulla famiglia in corso a Cotronei, in Calabria. Dalla ricerca emerge hanno spiegato Pietro Boffi e Francesco Belletti che la parrocchia come soggetto organizzatore è più presente al sud (81%) che al nord Italia (48%). La dimensione diocesana e vicariale è certamente più presente al nord. Una risorsa ormai fondamentale, per l’organizzazione e la gestione dei percorsi di preparazione al matrimonio, è senz’altro quella degli animatori. Chi anima i percorsi di preparazione al matrimonio sono generalmente diversi soggetti, si legge in una sintesi della ricerca dalla quale emerge che la figura principale di riferimento è senz’altro il parroco, comunque presente nell’84% dei percorsi, e nel 6% è l’unica funzione presente. Per i ricercatori il dato che sorprende è senz’altro quello del considerevole volume di persone che si dedicano volontariamente, ad accompagnare le coppie di fidanzati nel percorso di ricerca vocazionale. Sono 3.716 gli animatori della pastorale familiare presenti nei 512 percorsi campionati che operano all’interno dei percorsi di preparazione al matrimonio. Una media di 7,3 per percorso. Nei 512 percorsi le coppie sono state complessivamente 9.982: una media di circa 20 a percorso: si va da alcuni percorsi con un numero ristretto di coppie di fidanzati (in 25 percorsi si ha un numero di coppie tra 1 e 5, pari al 5% del totale dei percorsi), a percorsi con la presenza di un numero considerevole di coppie. Ad esempio in diocesi di Genova si sono campionati 6 percorsi in cui si sono avute più di 100 coppie. Nel 43% dei percorsi partecipano tra le 11 e le 20 coppie di fidanzati. Quasi in un percorso su tre partecipano più di 21 coppie. E’ un dato ormai acquisito spiegano i ricercatori – che i fidanzati decidano di partecipare ai percorsi di preparazione al matrimonio ad un’età che in questi ultimi anni è andata sempre più elevandosi. Più della metà dei fidanzati quando partecipa al percorso di preparazione al matrimonio ha più di 30 anni.Ai percorsi nel sud Italia i fidanzati sono mediamente più giovani, man mano che ci si sposta al nord l’età media aumenta (un quinto dei fidanzati ha più di 35 anni). La crescente presenza di fidanzati non più giovanissimi, porta con sé alcuni elementi di novità nella gestione dei percorsi stessi. Può significare l’aver acquisito maggiore esperienza, maturità, strutturazione della personalità e visione del mondo, ma anche una maggior rigidità oppure una maggior determinazione e coerenza. A fronte del fenomeno della secolarizzazione, l’innalzamento medio dell’età può voler anche dire più anni trascorsi lontani’ dalla Chiesa e dalla pratica religiosa, con la conseguente necessità di rafforzare la formazione su alcuni fondamenti di catechesi. Facendo per altro divenire l’esperienza della partecipazione ai percorsi di preparazione al matrimonio un vero e proprio percorso di re-iniziazione’ cristiana. Dalla ricerca emerge ancora che anche in Italia la convivenza prima del matrimonio sembra essere un comportamento che soprattutto negli ultimi anni si sta diffondendo. In media una coppia su tre che partecipa ai percorsi di preparazione al matrimonio vive già una relazione di convivenza con una spiccata presenza e diffusione al nord Italia (la metà delle coppie di fidanzati), mentre il dato diminuisce significativamente man mano che scende verso il sud.Tra le regioni con la più alta percentuale di coppie conviventi la Valle d’Aosta (90%) e l’Emilia Romagna (65%). Anche il fenomeno delle coppie già sposate civilmente è da considerare attentamente: coinvolge infatti il 3,4% delle coppie, media che sale al 5,8% al nord Italia. Il 5% delle coppie di fidanzati partecipanti ai percorsi di preparazione al matrimonio, inoltre, ha già figli. Nella maggior parte dei percorsi si ha la presenza di almeno una coppia con figli (60%), (73% nel nord Italia, centro 63%, sud 43%). Caso limite nella diocesi di Grosseto: su 46 coppie di fidanzati in un percorso ve ne erano 40 già conviventi e 15 coppie con figli. Le coppie coinvolte nella preparazione dei giovani al matrimonio hanno generalmente un’età compresa tra i 36 e i 65 anni dunque verosimilmente si trovano nella stagione della vita che le vede massimamente impegnate anche sul fronte familiare. Si tratta quindi spiegano i ricercatori – di persone motivate e generose, che dedicano a questa attività una fetta consistente del proprio tempo benché non ne abbiano molto a disposizione. Vi sono anche tra gli operatori alcune figure professionali come avvocati, consulenti familiari, psicologhe e medici e anche persone vedove.Sir