Grande entusiasmo, stamani, in Aula Paolo VI per la Festa Ragazzi, Missionari come Paolo: 7 mila Bambini dell’Opera per l’Infanzia Missionaria provenienti da tutto il mondo si sono riuniti in Vaticano per incontrare Benedetto XVI e per riflettere sulla figura di San Paolo. Canti festosi, cori gospel, sventolio di drappi colorati e, ancora, testimonianze e video sulla vita di Gesù e l’Apostolo delle Genti hanno preceduto il momento clou della mattinata: il colloquio tra il Santo Padre e tre bambini dell’Opera per l’Infanzia Missionaria. Papa Benedetto ha risposto a braccio alle domande dei ragazzi e non ha mancato di soddisfare la curiosità di uno dei piccoli fedeli. “Avresti mai pensato di diventare Papa?”, ha chiesto uno dei bambini. ” A dire la verità – ha risposto il Papa – non avrei mai pensato di diventare Papa perché, come ho già detto, sono stato un ragazzo abbastanza ingenuo in un piccolo paese lontano dai centri, nella provincia dimenticata. Eravamo felici di essere in questa provincia e non pensare ad altre cose ( ) Devo dire che ho ancora difficoltà a capire come il Signore abbia potuto pensare a me, destinare me per questo Ministero, ma lo accetto dalle Sue mani anche se è una cosa sorprendente e che mi sembra molto oltre le mie forze, ma il Signore mi aiuta”. Rispondendo ad un’altra domanda, il Papa ha ricordato la sua infanzia serena in un piccolo paese bavarese di 400 abitanti. Tra bambini, ha affermato, ci si aiutava e si viveva in uno spirito di comunione, rinvigorito dalla comune fede cattolica. Abbiamo imparato insieme il catechismo, ha detto, ci siamo preparati a ricevere la Prima Comunione e quello è stato un giorno splendido. Tuttavia, ha riconosciuto, non mancavano litigi. Un ricordo che ha dato lo spunto al Pontefice di offrire una riflessione valida per tutti: Qualche volta nella vita umana – ha detto – sembra inevitabile litigare, ma è importante l’arte di riconciliarsi, il perdono, ricominciare di nuovo e non lasciare amarezza nell’anima. Ma come un bambino può aiutare il Papa ad annunciare il Vangelo? A questo interrogativo, Benedetto XVI ha risposto incoraggiando i ragazzi innanzitutto a pregare, perché con la preghiera, ha detto, apriamo il nostro cuore all’azione di Gesù. Pregare, ha ribadito, è una cosa molto importante che può cambiare il mondo perché rende presente la forza di Dio. Quindi, ha offerto dei consigli pratici su come corredare i momenti importanti della giornata con la preghiera: E’ importante – ha detto il Papa – cominciare il giorno con una preghiera e finire il giorno con una piccola preghiera, ricordare i genitori con la preghiera prima del pranzo, della cena e alla comune celebrazione della domenica. Una domenica senza la Messa, la grande preghiera comune della Chiesa, non è una vera domenica, manca proprio il cuore della domenica, e così anche la luce per la settimana. Pregare ma anche ascoltare e condividere. Il Papa ha evidenziato quanto sia importante fin da piccoli vivere la solidarietà nei confronti dei più bisognosi, come pure di chi non ci risulta particolarmente simpatico: Se vediamo un altro che forse ha bisogno, è meno dotato, – ha detto ancora – bisogna aiutarlo e così rendere presente l’amore di Dio senza grandi parole ( ) e così divenire insieme una famiglia dove uno ha rispetto dell’altro, sopportare l’altro nella sua alterità, accettare anche gli antipatici, non lasciare che uno sia marginalizzato, ma aiutarlo a integrarsi nella comunità. Dopo le parole del Papa, la festa dei giovani è continuata con canti gioiosi. Nel pomeriggio nella Basilica di San Paolo fuori le Mura la celebrazione della Messa nel corso della quale i ragazzi dell’Opera per l’infanzia missionaria rinnoveranno le promesse del Battesimo e il loro impegno missionario nei confronti dei loro coetanei. (Fonte: Radio Vaticana)