Il dialogo tra musulmani e cristiani è una grazia per noi cristiani, perché ci obbliga ad approfondire la nostra fede, in quanto non si dialoga sull’ambiguità; a non guardare l’altro come un concorrente, ma come un ricercatore di Dio e dell’Assoluto; a testimoniare che l’uomo non vive di solo pane. Con queste parole, il card. Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, ha aperto questo pomeriggio a Bordeaux, in Francia, il primo incontro dei vescovi e dei delegati nazionali per il dialogo con l’Islam in Europa promosso dal Consiglio delle Conferenze episcopali europee (Ccee). Prendendo la parola, il cardinale ha annunciato ai delegati presenti che il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso si sta occupando della redazione di Orientamenti pastorali per un dialogo in veritate et charitate’ che, speriamo ha detto possa arrivarvi con la ripresa delle attività pastorali, e quindi dopo la pausa estiva. Questo dialogo interreligioso ha aggiunto Tauran ci dà anche la possibilità di manifestare ai nostri amici che noi li rispettiamo, ma anche che ci attendiamo da loro un impegno più deciso soprattutto verso una conoscenza obiettiva del cristianesimo e verso il rispetto della libertà di coscienza e religione, così come vengono affrontati dai documenti internazionali.Noi ha proseguito il cardinale possiamo assicurare che i cristiani d’Europa sono disposti ad aiutarli a formare cittadini di religione musulmana, colte e senza complessi. Nel suo intervento, Tauran ha parlato di islam europeo ed ha detto: ciò non vuol dire che i musulmani d’Europa hanno edulcorato il messaggio dell’Islam: al contrario!. E non vuol dire neanche che esiste un islam europeo pret à porter’ per i paesi dell’Unione. Il cardinale ha quindi ripercorso le tappe più significative del dialogo tra l’islam e i cristiani d’Europa, un dialogo ha sottolineato che dura da più di 1.400 anni. Quanto cammino è stato percorso ha poi commentato ma quanto cammino c’è da percorrere ancora. Tra le strade da intraprendere per il futuro, il cardinale ha indicato l’approfondimento della conoscenza della religione e dell’altro ma ha anche sottolineato l’importanza dell’ insegnamento del fatto religioso a scuola. All’incontro di Bordeaux sono presenti delegati di 17 paesi d’Europa tra i quali la Francia, l’Inghilterra, la Germania, Austria o come la Turchia dove la religione musulmana è quella di maggioranza. Secondo i dati presentati dallo stesso card. Tauran, la percentuale dei musulmani in Europa è del 3/4 per cento della popolazione. E grazie alle politiche dei ricongiungimenti familiari degli anni ’90, i musulmani arrivati in Europa tendono a rimanerci.Sir