Le diverse vicende umane e spirituali di questi nuovi Santi stanno a mostrarci il rinnovamento profondo che nel cuore dell’uomo opera il mistero della risurrezione di Cristo. Lo ha detto, ieri, Benedetto XVI, nell’eucaristia sul sagrato della basilica vaticana per la canonizzazione dei beati Arcangelo Tadini, (1846-1912), fondatore delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth; Bernardo Tolomei (1272-1348), fondatore della Congregazione benedettina di Santa Maria di Monte Oliveto ; Nuno de Santa Maria Álvares Pereira (1360-1431), carmelitano; Geltrude Comensoli (1847-1903), fondatrice dell’Istituto delle Suore Sacramentine; Caterina Volpicelli (1839-1894), fondatrice della Congregazione delle Ancelle del Sacro Cuore. Celebrando l’Eucaristia comunichiamo con Cristo, ha ricordato il Papa. Cosa sarebbe la nostra vita di cristiani senza l’Eucaristia ha chiesto il Pontefice -? L’Eucaristia è la perpetua e vivente eredità lasciataci dal Signore, che dobbiamo costantemente ripensare ed approfondire perché possa imprimere la sua inesauribile efficacia su tutti i giorni della nostra vita mortale. Nutriti del pane eucaristico ha aggiunto – i santi che oggi veneriamo, hanno portato a compimento la loro missione di amore evangelico nei diversi campi, in cui hanno operato con i loro peculiari carismi. Santo sacerdote, uomo tutto di Dio, pronto in ogni circostanza a lasciarsi guidare dallo Spirito Santo: così il Papa ha definito Arcangelo Tadini, il quale era allo stesso tempo disponibile a cogliere le urgenze del momento e a trovarvi rimedio. Il nuovo santo, tra l’altro, assunse non poche iniziative concrete e coraggiose, come l’organizzazione della Società operaia cattolica di mutuo soccorso, la costruzione della filanda e del convitto per le operaie e la fondazione: Quanto profetica ha commentato Benedetto XVI – fu l’intuizione carismatica di don Tadini e quanto attuale resta il suo esempio anche oggi, in un’epoca di grave crisi economica!. Anche in san Bernardo Tolomei, iniziatore di un singolare movimento monastico benedettino ha proseguito il Pontefice -, spicca l’amore per la preghiera e per il lavoro manuale. La sua fu un’esistenza eucaristica, tutta dedita alla contemplazione, che si traduceva in umile servizio del prossimo. Tanto che, ha ricordato il Papa, morì di peste per assistere alcuni confratelli. Nuno de Santa Maria Álvares Pereira fu militare e poi religioso al tempo della conquista dell’indipendenza del Portogallo e della successiva espansione oltreoceano. Ciò avvenne, ha detto il Papa, non senza un disegno particolare di Dio, aprendo nuove vie che dovevano propiziare l’arrivo del Vangelo di Cristo fino ai confini della Terra.Agli altari sono state elevate anche due donne che nell’Ottocento unirono fede e azione sociale: Gertrude Comensoli e Caterina Volpicelli. In una società smarrita e spesso ferita, come è la nostra, a una gioventù, come quella dei nostri tempi, in cerca di valori e di un senso da dare al proprio esistere, santa Gertrude indica come saldo punto di riferimento il Dio che nell’Eucaristia si è fatto nostro compagno di viaggio, ha detto Benedetto XVI. Anche Caterina Volpicelli ricordava alle sue Ancelle del Sacro Cuore l’importanza dell’adorazione. E che per essere autentiche educatrici della fede, desiderose di trasmettere alle nuove generazioni i valori della cultura cristiana, è indispensabile, liberare Dio dalle prigioni in cui lo hanno confinato gli uomini. Solo con la conversione dei cuori, infatti, si può iniziare a costruire una società aperta alla giustizia e alla solidarietà, superando quello squilibrio economico e culturale che continua a sussistere in gran parte del nostro pianeta. Al Sacro Cuore e alla cultura si ispirò un’altra figura citata dal Papa al Regina Caeli: padre Agostino Gemelli. A 50 anni dalla morte, nella Giornata dell’Università cattolica, Benedetto XVI ha espresso l’augurio che l’ateneo sia sempre fedele ai suoi principi ispiratori, per continuare ad offrire una valida formazione alle giovani generazioni.Sir