Gli auguri di mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni e presidente della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo della Cei a tutti gli ortodossi che vivono in Italia e che domenica prossima, 19 aprile, celebrano la Santa Pasqua. Per calcolare la data della Pasqua, i cristiani orientali seguono il calendario giuliano, risalente ai tempi di Giulio Cesare. Da qui il ritardo quest’anno di una settimana rispetto alla Pasqua celebrata dai cattolici e dai protestanti che si rifanno al calendario gregoriano. Siamo in comunione di preghiera è l’augurio del vescovo Paglia – con tutte le comunità ortodosse che celebreranno domenica prossima la Pasqua in numerose chiese in Italia perché il Risorto possa rinnovare la loro vita e rasserenare il loro futuro. La vicinanza delle celebrazioni delle due Pasque prosegue Paglia – rafforzi la comunione tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse perché assieme possano annunciare a questo mondo che tante volte si allontana da Dio, la forza dell’Amore misericordioso di Dio che ha inviato suo Figlio perché tutti i popoli potessero incamminarsi sulla via della pace. Mons. Paglia parteciperà domenica prossima nella Chiesa di Sant’Alò a Terni alla celebrazione della Pasqua con la comunità ortodossa romena, come segno visibile di una comunione che vorremmo crescesse sempre più e sono certo aggiunge il vescovo – che in tutte le diocesi italiane ove si celebra la Pasqua ortodossa, non mancheranno questi segni di fraternità. Secondo il Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes 2008, sono 1 milione e 130 mila gli immigrati di confessione ortodossa presenti nel nostro Paese.Sir