Vita Chiesa

CONSIGLIO PERMANENTE: COMUNICATO FINALE, IL 31 MAGGIO COLLETTA NAZIONALE PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’

Una colletta nazionale per “permettere alle famiglie con almeno tre figli a carico oppure segnate da situazioni di grave malattia o disabilità, che abbiano perso o perderanno ogni fonte di reddito, di ottenere dal sistema bancario un prestito mensile per dodici o ventiquattro mesi, da restituire a condizioni di favore quando avranno ritrovato il lavoro, così da poter fare fronte alle spese per la casa e alle necessità più impellenti”. A lanciarla, per il 31 maggio, sono i vescovi italiani, al termine del Consiglio permanente della Cei, durante il quale è stato varato “un fondo di garanzia a sostegno delle famiglie numerose o gravate da malattia o disabilità che abbiano perso ogni fonte di reddito”, a causa della “drammatica situazione economica”. “Un segno di speranza” – lo definisce la Cei nel comunicato finale dei lavori, diffuso oggi – che “si affianca alla capillare azione di carità svolta dalle Caritas diocesane e dalle organizzazioni del volontariato cattolico e sociale e non intende sostituirsi ai doverosi e irrinunciabili interventi che competono allo Stato e agli enti pubblici”. Il gesto tradizionale della colletta, ricordano i vescovi, “ci richiama a uno stile di Chiesa che si ricorda delle membra più deboli soprattutto nei momenti di più grave difficoltà e lo fa in tutti i modi possibili”. “Stare con il Papa”, cioè “esprimergli affettuosa vicinanza e manifestargli pubblica solidarietà per gli attacchi gratuiti di cui è stato fatto oggetto di recente”: è stato questo “l’avvio spontaneo” del Consiglio permanente della Cei (23-26 marzo), a quanto si legge nel comunicato finale dei lavori, diffuso oggi. I presuli hanno ribadito, sulla scorta della prolusione del card. Bagnasco, la ferma denuncia “di un pesante lavorio di critica nei riguardi del Papa, che ha preso corpo nell’ultimo periodo con gratuita e pretestuosa virulenza”: una “tendenza contestativa”, questa, frutto del “clima culturale contemporaneo”, il cui nodo sta nella contrapposizione di “due culture riferibili all’uso della ragione”. “Non si tratta di uno scontro religioso o ideologico, ma di un serrato confronto culturale su due diversi modi di concepire l’uomo, la libertà e il vivere sociale”, ammonisce la Cei, ed è in questo orizzonte che si inserisce la riflessione sul “dramma di Eluana Englaro”, che “ha imposto all’attenzione di tutti una problematica che chiama in causa la maturità del vivere sociale, così come l’effettiva disponibilità a solidarizzare con il più debole”. La “tragica vicenda” di Eluana Englaro, per la Cei, “ha richiesto l’esercizio di un discernimento che va oltre il caso individuale per difendere quel principio di indisponibilità della vita, senza il quale è difficile garantire nel concreto il principio di uguaglianza per tutti”.Il Consiglio permanente ha approvato il programma della prossima Assemblea generale della Cei, che si terrà a Roma dal 25 al 29 maggio 2009. Essa metterà a tema la “questione educativa” – si legge nel comunicato finale, diffuso oggi – avviando la riflessione che dovrà condurre alla configurazione degli orientamenti pastorali della Chiesa italiana per il decennio 2010-2020. In occasione dei lavori assembleari, i vescovi solennizzeranno l’Anno Paolino con una speciale concelebrazione eucaristica nella basilica di San Paolo fuori le mura. I vescovi, inoltre, hanno “condiviso gli orientamenti” emersi dal convegno “Chiesa nel Sud, Chiese del Sud”, svoltosi a Napoli il 12-13 febbraio, e hanno definito la prossima Settimana sociale dei cattolici italiani, che si terrà a Reggio Calabria nell’ottobre 2010, “un’occasione significativa per definire i contenuti di un’agenda di questioni con cui le istituzioni e i gruppi sociali sono chiamati a misurare la propria responsabilità”. È stato dato, infine, l’assenso all’invio ai vescovi della bozza del nuovo “Rito delle esequie” ed è stata approvata la proposta di ripartizione dei fondi dell’otto per mille per l’anno corrente, materia sulla quale dovrà pronunciarsi l’Assemblea Generale.Sir