Non arrendetevi alla legge del più forte! e non deludete le aspettative dei poveri: è questo l’invito che Benedetto XVI ha rivolto oggi agli angolani, nella cerimonia di benvenuto all’aeroporto di Luanda (testo integrale). Il Papa ha subito precisato che, nonostante abbia dovuto circoscrivere il suo viaggio al Camerun ed all’Angola, nel mio cuore e nella mia preghiera ho presenti l’Africa in generale ed il popolo di Angola in particolare, che incoraggia a proseguire sulla via della pacificazione e della ricostruzione del Paese e delle istituzioni. Benedetto XVI ha ricordato alla visita di Giovanni Paolo II nel 1992 nello stesso Paese africano e accennato alla sua esperienza personale: Vi ricordo che provengo da un Paese dove la pace e la fraternità sono care ai cuori di tutti i suoi abitanti ha detto -, in particolare di quanti come me hanno conosciuto la guerra e la divisione tra fratelli appartenenti alla stessa Nazione a causa di ideologie devastanti e disumane, le quali, sotto la falsa apparenza di sogni e illusioni, facevano pesare sopra gli uomini il giogo dell’oppressione. Per questo il Papa si è detto sensibile al dialogo fra gli uomini come mezzo per superare ogni forma di conflitto e di tensione e per fare di ogni Nazione e quindi anche della vostra Patria una casa di pace e di fraternità.Da qui l’esortazione ad attingere dal patrimonio spirituale e culturale i valori migliori, di cui l’Angola è portatrice, e farvi gli uni incontro agli altri senza paura, accettando di condividere le personali ricchezze spirituali e materiali a beneficio di tutti. Cari amici angolani così si è rivolto loro -, il vostro territorio è ricco; la vostra nazione è forte. Utilizzate queste vostre prerogative per favorire la pace e l’intesa fra i popoli, su una base di lealtà e di uguaglianza che promuovano per l’Africa quel futuro pacifico e solidale al quale tutti anelano e hanno diritto. E qui la preghiera del Papa: Non arrendetevi alla legge del più forte! Perché Dio ha concesso agli esseri umani di volare, al di sopra delle loro tendenze naturali, con le ali della ragione e della fede. Se vi fate sollevare da queste ali, non vi sarà difficile riconoscere nell’altro un fratello, che è nato con gli stessi diritti umani fondamentali. Purtroppo, ha aggiunto, in Angola ci sono ancora tanti poveri che rivendicano il rispetto dei loro diritti e che vivono al di sotto della linea di povertà assoluta. Non deludete le loro aspettative! Il Papa è consapevole che si tratta di un’opera immane, per cui è necessario coinvolgere in essa l’intera società civile angolana, che dovrà essere più forte e articolata, sia tra le forze che la compongono come anche nel dialogo con il Governo.Sir