Ogni generazione deve riconquistare la libertà e la pace e la nostra non fa certo eccezione: è quanto afferma in un manifesto pubblicato oggi la Commissione preparatoria delle prime Giornate sociali cattoliche per l’Europa, che, su iniziativa della Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece), riuniranno dall’8 all’11 ottobre prossimo a Danzica, la città di Solidarnosc, da 500 a 600 cattolici di tutto il continente. Oggi proseguono gli autori del manifesto -, ottant’anni dopo il crack della Borsa di Wall Street del 1929, il mondo si ritrova sprofondato nel cuore di una crisi economica e finanziaria dalle conseguenze sociali e politiche molto preoccupanti, accompagnata da tentazioni nazionaliste e protezionistiche. Nel documento, i 26 membri della Commissione preparatoria delle Giornate, provenienti da 19 Paesi europei, sottolineano che per uscire dalla crisi e per assicurare una pace durevole, è necessaria una combinazione di valori personali e politici inclusi nel termine solidarietà’ che, fondata sulla dignità umana e sulla libertà, è al centro dell’insegnamento sociale della Chiesa. Per questo, spiegano, nel corso del nostro incontro di Danzica, intendiamo dibattere sulla sfida della solidarietà per l’Europa. La solidarietà è indivisibile e non può patire alcuna esclusione o eccezione si legge ancora nel manifesto pubblicato oggi dalla Commissione preparatoria delle Giornate sociali cattoliche per l’Europa -. Concerne tutti gli esseri umani, sia coloro che non sono ancora nati sia quelli che sono al termine della loro vita. Concerne i nostri contemporanei e le generazioni future, i residenti e i migranti. Concerne tutti i Paesi, grandi e piccoli. Per gli autori del manifesto, la solidarietà richiede che nelle nostre società i più deboli siano protetti e che la famiglia, unità di base fondata sull’unione di un uomo e di una donna, sia sostenuta e difesa. Inoltre, a causa della crescente interdipendenza degli esseri umani e del loro comune destino, così come del fatto che i nostri stili di vita minacciano come mai prima d’ora i fondamenti naturali dell’esistenza delle future generazioni, non possiamo neppure limitare la nostra solidarietà ai confini dell’Europa o al tempo presente, ammonisce la Commissione. Per questo, prosegue, a Danzica vogliamo non solo cercare le strade di una solidarietà dell’Europa di fronte all’attuale crisi mondiale, ma anche incoraggiare la partecipazione dell’Ue ad una civiltà dell’amore, che non lasci nessuno da parte in alcun punto del globo e che associ le generazioni future.La data e il luogo della prima edizione delle Giornate, spiega ancora il manifesto, rivestono un particolare significato simbolico. Non solo ricordano l’inizio della seconda guerra mondiale nel 1939 e la fine del regime comunista nell’Europa centrale e dell’Est nel 1989, ma anche la prima visita del Papa Giovanni Paolo II nel suo Paese natale nel 1979, visita che ha condotto alla nascita a Danzica di Solidarnosc, il movimento sociale che ha unito milioni di lavoratori polacchi. Le Giornate avranno una dimensione ecumenica dovuta ai partecipanti e ai relatori, spiega la Comece rendendo noto di avere contattato personalità di primo piano della vita pubblica in Europa, rappresentati delle istituzioni e della Chiesa. Collaborano alla preparazione dell’evento anche reti come Caritas Europa, Giustizia e Pace Europa, e Iniziativa dei cristiani per l’Europa (Ixe), nonché il Centro per la solidarietà europea di Danzica, il Centro per il pensiero di Giovanni Paolo II di Varsavia e l’iniziativa di solidarietà dei cattolici tedeschi Renovabis. Il programma delle Giornate verrà presentato il prossimo 20 aprile in conferenza stampa presso la sede della Comece a Bruxelles, e qualche giorno dopo a Danzica.Sir