Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, UDIENZA: IL CRISTIANESIMO PROMUOVE IL PROGRESSO DELL’UOMO

“Il cristianesimo, favorendo la diffusione della cultura, promuove il progresso dell’uomo. Sta a noi, ora, essere all’altezza di un così prestigioso patrimonio e farlo fruttificare a vantaggio delle generazioni che verranno”. Con queste parole il Papa, durante la catechesi dell’udienza generale, ha attualizzato la figura di Bonifacio, “grande missionario dell’VIII secolo”, che con la sua opera evangelizzatrice divenne “padre di tutti gli abitanti della Germania”. “Mi stupisce – ha detto Benedetto XVI a braccio, al termine della catechesi dell’udienza generale odierna – il suo zelo ardente per il Vangelo: in 40 anni, esce da una vita monastica bella e fruttuosa per annunciare il Vangelo ai semplici, ai barbari. E a 80 anni ancora una volta va,in Frisia dove aveva cominciato la sua opera evangelizzatrice, e prevede il suo martirio per annunciare il Vangelo”. Il Papa ha concluso la catechesi dell’udienza, davanti a circa 20 mila fedeli radunati in una piazza S. Pietro assolata, paragonando la fede di Bonifacio con “la nostra fede, così spesso tiepida e burocratizzata”, l’ha definita sempre fuori testo, invitando i fedeli a guardare alla figura al centro dell’udienza di oggi per “vedere come dobbiamo rinnovare la nostra fede, per dare il dono prezioso del Vangelo all’uomo del nostro tempo”. Bonifacio, ha detto Benedetto XVI sempre a braccio, “sapeva che fa parte della missione evangelizzatrice evangelizzare e umanizzare la cultura”. Per merito di Bonifacio, dei suoi monaci e delle sue monache, “fiorì anche quella cultura umana che è inseparabile dalla fede e ne rivela la bellezza”, ha ricordato il Santo Padre, citando le “significative opere intellettuali” lasciateci dal vescovo, a partire dal “suo copioso epistolario, in cui lettere pastorali si alternano a lettere ufficiali e ad altre di carattere privato,che svelano fatti sociali e soprattutto il suo ricco temperamento umano”. “A distanza di secoli, quale messaggio possiamo noi raccogliere dall’insegnamento e dalla prodigiosa attività di questo grande missionario e martire?”, si è chiesto il Papa, per il quale la prima eredità di Bonifacio è “la centralità della Parola di Dio, che egli visse, predicò e testimoniò fino al dono supremo di sé nel martirio”. “Era talmente appassionato della Parola di Dio – le parole del Papa – da sentire l’urgenza e il dovere di portarla agli altri, anche a proprio personale rischio”. Seconda eredità, la “fedele comunione con la sede apostolica”, che Bonifacio “sempre conservò tale comunione come regola della sua missione e la lasciò quasi come suo testamento”.“La testimonianza coraggiosa di Bonifacio è un invito per tutti noi ad accogliere nella nostra vita la parola di Dio come punto di riferimento essenziale, ad amare appassionatamente la Chiesa, a sentirci corresponsabili del suo futuro, a cercarne l’unità attorno al successore di Pietro”, ha detto ancora il Papa, nella catechesi dell’udienza generale di oggi. “Frutto di questo impegno – ha proseguito Benedetto XVI – fu il saldo spirito di coesione intorno al Successore di Pietro che Bonifacio trasmise alle Chiese del suo territorio di missione, congiungendo con Roma l’Inghilterra, la Germania, la Francia e contribuendo così in misura determinante a porre quelle radici cristiane dell’Europa che avrebbero prodotto fecondi frutti nei secoli successivi”. Infine, Bonifacio “promosse l’incontro tra la cultura romano-cristiana e la cultura germanica”. “Trasmettendo l’antico patrimonio di valori cristiani – ha detto il Papa – egli innestò nelle popolazioni che evangelizzava un nuovo stile di vita più umano, grazie al quale venivano meglio rispettati i diritti inalienabili della persona. Da autentico figlio di san Benedetto, egli seppe unire preghiera e lavoro manuale e intellettuale, penna e aratro”.Sir