Benedetto XVI ha lanciato oggi all’Angelus un appello in favore degli operai della Fiat di Pomigliano d’Arco, presenti in Piazza San Pietro per «manifestare la loro preoccupazione per il futuro di quella fabbrica e delle migliaia di persone che, direttamente o indirettamente, dipendono da essa per il loro lavoro». E ha ricordato anche altre situazioni “ugualmente difficili, come quelle che stanno affliggendo i territori del Sulcis-Iglesiente, in Sardegna, di Prato in Toscana e di altri centri in Italia e altrove”: “Mi associo – ha detto il Papa – ai vescovi e alle rispettive Chiese locali nell’esprimere vicinanza alle famiglie interessate dal problema, e le affido nella preghiera alla protezione di Maria Santissima e di San Giuseppe, patrono dei lavoratori. Desidero esprimere il mio incoraggiamento alle autorità sia politiche che civili, come anche agli imprenditori, affinché con il concorso di tutti si possa far fronte a questo delicato momento. C’è bisogno, infatti, di comune e forte impegno, ricordando che la priorità va data ai lavoratori e alle loro famiglie”. Ricordando poi il Vangelo della prima domenica di Quaresima, che ci presenta Gesù nel deserto, il Papa ha invitato a riscoprire il senso del digiuno che ci aiuta a un maggior dominio di noi stessi, a combattere il peccato, ad amare più il prossimo, e in definitiva a compiere con più prontezza la volontà di Dio. L’esortazione di Benedetto XVI è a “rompere con il peccato”, e a cambiare radicalmente vita lottando contro tutte le tentazioni. Quindi si è soffermato sul significato della permanenza di Gesù nel deserto, tentato da satana: Nel deserto, luogo della prova, come mostra l’esperienza del popolo d’Israele, – ha detto Benedetto XVI – appare con viva drammaticità la realtà della kenosi, dello svuotamento di Cristo, che si è spogliato della forma di Dio (cfr Fil 2,6-7). Lui, che non ha peccato e non può peccare, si sottomette alla prova e perciò può compatire la nostra infermità (cfr Eb 4,15). Si lascia tentare da Satana, l’avversario, che fin dal principio si è opposto al disegno salvifico di Dio in favore degli uomini.Nel deserto Gesù è servito dagli angeli figure luminose e misteriose. La presenza rassicurante dell’angelo del Signore – ha ricordato il Papa – accompagna il popolo d’Israele in tutte le sue vicende buone e cattive. E ha proseguito: “toglieremmo una parte notevole del Vangelo, se lasciassimo da parte questi esseri inviati da Dio, i quali annunciano la sua presenza fra di noi e ne sono un segno. Invochiamoli spesso, perché ci sostengano nell’impegno di seguire Gesù fino a identificarci con Lui. Domandiamo loro, in particolare quest’oggi, di vegliare su di me e sui collaboratori della Curia Romana che questo pomeriggio, come ogni anno, inizieremo la settimana di Esercizi spirituali. Maria, Regina degli Angeli, prega per noi!. (Fonte: Radio Vaticana)