Stamattina, alle 12 il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I ha ricevuto a Istanbul la delegazione napoletana, guidata dal card. Crescenzio Sepe. Ad accompagnare il cardinale di Napoli, oltre al nunzio apostolico mons. Antonio Lucibello, c’erano l’arcivescovo emerito di Campobasso mons. Armando Dini, il presidente della Comunità di sant’Egidio Marco Impagliazzo e mons. Marco Gnavi della stessa Comunità. Bartolomeo I ha espresso gratitudine al Pontefice e ai suoi predecessori per aver onorato con la loro presenza la storica residenza della Chiesa di Costantinopoli, ricordando la firma della Dichiarazione comune e la decisione di andare avanti verso il comune cammino dell’unità nella speranza di vedere ricomposta al più presto la frattura fra le due chiese sorelle. Il dialogo teologico fra le nostre Chiese interrotto quasi sei anni fa ha detto il patriarca – è ricominciato prima a Belgrado e poi a Ravenna e continuerà nel prossimo ottobre a Cipro. Saremo chiamati ad esaminare il tema del primato del vescovo di Roma nel quadro della Chiesa cristiana. L’auspicio, ha proseguito, è quello di arrivare ad un’interpretazione del primato che risulti accettabile da ambedue le parti. Dobbiamo pregare perché questo giorno arrivi il più presto possibile. Bisogna preparare il terreno ha aggiunto – evitando i pregiudizi del passato per puntare alla concordia che è necessaria alla piena comunione. C’è ancora molto da fare ha precisato Bartolomeo I – ma siamo tutti decisi ad andare avanti senza paure e senza esitazioni perché chi ama non ha paura. Il card. Sepe nel suo breve saluto si è fatto portavoce di tutta la diocesi di Napoli esprimendo gratitudine per l’onore che ci fa nel riceverci qui nel Patriarcato per continuare il dialogo che abbiamo iniziato a Napoli (lo scorso anno, ndr). Restituiamo la visita nella convinzione di segnare un passo in avanti in questo rapporto di fraternità nei riguardi del patriarcato ecumenico di Costantinopoli. Napoli vuole essere una città ponte e Costantinopoli ha tanti ponti soprattutto tra la zona asiatica e quella occidentale. Napoli vuol essere un ponte che unisce e che continua portare l’umanità sulle strade dell’unità. Prima del saluto ufficiale ancora il tempo per qualche ricordo. Bartolomeo I ha raccontato del dono di una piccolissima icona fatta a Benedetto XVI durate il pranzo a Napoli che il Pontefice ha tenuto gelosamente per sé e che custodisce nel suo studio, come segno di un ecumenismo fatto di piccoli gesti.Sir