Giornate di incontri in Vaticano con rappresentanti di organizzazioni ebraiche. Ieri, si è svolto a Roma un faccia a faccia tra rappresentanti del World Jewish Congress (Wjc) e il card. Walter Kasper, presidente della Commissione per i rapporti religiosi con l’Ebraismo istituita presso il Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani. All’incontro così è stato precisato oggi al Sir dal dicastero vaticano hanno partecipato per la Wjc Richard Prasquier, presidente del Crif (il Consiglio delle istituzioni ebraiche di Francia) e Maran Stern, responsabile per i rapporti interreligiosi del Wjc. Confermato sempre dal dicastero anche l’incontro che papa Benedetto XVI avrà giovedì prossimo in Vaticano con una delegazione composta da una cinquantina di ebrei, rappresentanti di organizzazioni ebraiche americane. L’incontro che si è svolto ieri a Roma si legge in un comunicato diffuso dal World Jewish Congress è stato voluto in seguito alla recente controversia relativa alla decisione del Vaticano di revocare la scomunica di 4 vescovi della Fraternità di San Pio X e in seguito alla negazione dell’olocausto del vescovo Richard Williamson. In seguito al loro incontro con Kasper lunedì si legge sempre nel comunicato della WJC sia Prasquier sia Stern ritengono con ottimismo che l’affair Williamson sia presto superato e che non condizioni le relazioni cattolico-ebraiche nel lungo termine. Nello stesso comunicato, il presidente della World Jewish Congress, Ronald S. Lauder ha anche ringraziato il card. Walter Kasper per la sua posizione inequivocabile e per la sua determinazione a risolvere la questione. Lauder ha quindi espresso la speranza che la visita di papa Benedetto XVI in Israele alla fine di quest’anno possa realizzarsi come pianificato. Rappresenterebbe ha aggiunto una opportunità per riaffermare l’impegno del Vaticano nel dialogo con gli ebrei. In un comunicato diffuso poche ore prima del loro incontro con Kasper a Roma, Richard Prasquier e Maran Stern così scrivono: Le parole senza ambiguità di papa Benedetto XVI pronunciate il 4 febbraio tracciano un cammino lungo il quale il dialogo ebraico-cattolico duramente provato, potrà e dovrà riprendere. Noi riaffermiamo solennemente che la negazione della Shoah non è un’opinione ma un crimine. Nel constatare poi una certa negligenza da parte della curia romana, Prasquier aggiunge: rendiamo omaggio ai cattolici, prelati e fedeli così numerosi che hanno condiviso con noi la nostra costernazione e ci hanno assicurato la loro volontà a continuare con noi nel cammino di fraternità e di speranza. Le affermazioni antisemite del vescovo Williamson concludono non riusciranno a distruggere l’opera esemplare e irreversibile di riconciliazione tracciata dopo la Nostra Aetate.Sir