Vita Chiesa

ANGLICANI: DA ALESSANDRIA COMUNICATO SULLO STATO E SUL FUTURO DELLA COMUNIONE

“Il forte desiderio di far fiorire la nostra comunione cristiana mondiale e di rimanere uniti”, nonostante le difficoltà e le divisioni che attraversano il mondo anglicano sui temi della omosessualità e ordinazione di vescovi gay. Lo scrivono in un comunicato finale 34 primati anglicani di tutto il mondo al termine dell’incontro che si è tenuto dal 1 al 5 febbraio ad Alessandria di Egitto sotto la presidenza dell’arcivescovo Rowan williams. Il primo incontro dopo la “Lambeth Conference” dello scorso anno che aveva evidenziato una serie di difficoltà, soprattutto a causa delle diverse opinioni riguardo ai temi dell’omosessualità emersi nelle Chiese del Nord America ed Europa. “Siamo consapevoli – si legge nel comunicato finale diffuso ieri sera – che gli atteggiamenti e le deliberazioni di alcuni primati hanno talvolta e inavvertitamente dato luogo a disaccordo e delusione”. Nel prendere atto della “difficile natura di queste tensioni”, il comunicato sottolinea anche la capacità, all’interno della Comunione anglicana, di “discutere di queste questioni in uno spirito di dialogo aperto e rispettoso”. “Il nostro impegno – aggiungono i primati – rivela la complessità della situazione. Le questioni non sono così chiare come alcuni lasciano intendere. L’anima della nostra comunione è stata messa sotto pressione e minacciata da rapporti danneggiati e fratturati”. “Ci sono – scrivono i primati anglicani – profonde e continue divergenze specialmente su questioni relative alla elezione dei vescovi dichiaratamente omosessuali e alle cerimonie di benedizione per le unioni tra persone dello stesso sesso. “La moratoria – si legge nel comunicato -, richiesta dal Rapporto di Windsor e riaffermata dalla maggioranza dei vescovi alla Conferenza di Lambeth, è stata molto discussa. Se un modo deve essere trovato per andare avanti e ristabilire la fiducia reciproca, è imperativo che cessino ulteriori aggravamenti della situazione o atti che possono essere causa di incomprensione ed ostilità”. Nel comunicato si informa anche che è allo studio la possibilità di stabilire all’interno della Comunione anglicana “giurisdizioni parallele”, una sorta di “coalizione di sette differenti organizzazioni”, anche se, sempre nel comunicato, si ammette che su questa possibilità “non c’è ancora nessun consenso” tra i primati.Sir