Non una misura terapeutica per migliorare il proprio benessere fisico ma una pratica ascetica importante che può aiutare a mortificare il nostro egoismo e ad aprire il cuore all’amore di Dio e del prossimo, primo e sommo comandamento della nuova Legge e compendio di tutto il Vangelo. Il messaggio di Benedetto XVI per la Quaresima è un elogio del digiuno e un invito alle comunità cristiane a praticarlo, soprattutto durante il tempo liturgico quaresimale. Possiamo domandarci scrive il Papa quale valore e quale senso abbia per noi cristiani il privarci di un qualcosa che sarebbe in se stesso buono e utile per il nostro sostentamento. Nel messaggio, il Santo Padre mette subito in guardia i cristiani di oggi dall’imitare l’atteggiamento dei farisei, i quali osservavano con scrupolo le prescrizioni imposte dalla legge, ma il loro cuore era lontano da Dio. Il vero digiuno scrive il Papa si compie nel segreto. Ai nostri giorni rileva Benedetto XVI la pratica del digiuno pare aver perso un po’ della sua valenza spirituale e aver acquistato piuttosto, in una cultura segnata dalla ricerca del benessere materiale, il valore di una misura terapeutica per la cura del proprio corpo. Digiunare giova certamente al benessere fisico, ma per i credenti è in primo luogo una terapia’ per curare tutto ciò che impedisce loro di conformare se stessi alla volontà di Dio. Il Papa si sofferma poi sui benefici spirituali del digiuno: privarsi del cibo materiale facilita un’interiore disposizione ad ascoltare Cristo, il solo in grado di saziare la fame più profonda che sperimentiamo nel nostro intimo: la fame e sete di Dio. Il digiuno, inoltre, aiuta a prendere coscienza della situazione in cui vivono tanti nostri fratelli e con esso mostriamo concretamente che il prossimo non ci è estraneo. Nelle prime comunità cristiane rileva il Papa i fedeli erano invitati a dare ai poveri quanto, grazie al digiuno, era stato messo parte. Anche oggi tale pratica va riscoperta ed incoraggiata. Dunque, conclude il Papa, il digiuno rappresenta una pratica ascetica importante, un’arma spirituale per lottare contro ogni eventuale attaccamento disordinato a noi stessi. Il Papa ricorda a questo punto un’esortazione contenuta in un antico inno liturgico quaresimale: Usiamo in modo più sobrio parole, cibi, bevande, sonno e giochi e rimaniamo con maggior attenzione vigilanti. La Quaresima è l’invito finale sia pertanto valorizzata in ogni famiglia e in ogni comunità cristiana per allontanare tutto ciò che distrae lo spirito e per intensificare ciò che nutre l’anima aprendola all’amore di Dio e del prossimo.Sir