Il 16% delle 26 mila parrocchie italiane ha un proprio sito, e 7 parrocchie su 10 hanno una connessione ad Internet. E’ quanto emerge da un’indagine sulle parrocchie italiane su Internet, condotta da Paolo Mancini, docente di Sociologia della comunicazione dell’Università di Perugia e da Rita Marchetti, dottoranda dello stesso ateneo, e commissionata dall’Associazione Webcattolici (www.wwebcattolici.it). L’indagine, ha spiegato don Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio nazionale della Cei per le comunicazioni sociali, intervenendo oggi al Convegno Chiesa in rete promosso dall’Ucs e dal Servizio Informatico della Cei – è una dimostrazione dell’approccio positivo e creativo che la Chiesa ha nei confronti di Internet, oltre che una riprova del valore del territorio, che è sempre stata la categoria con cui la Chiesa ha identificato se stessa, e che oggi oltre alla accezione geografica assume una sembianza diversa: quella del territorio virtuale’, che esprime sempre quella prossimità di cui la Chiesa sente di non poter fare a meno, nel suo rapporto con la gente. La ricerca di Perugia è un’indagine campionaria rappresentativa che ha coinvolto 1.338 parrocchie italiane: quasi l’86% di esse possiede un computer e nel 70%b dei casi esiste una connessione ad Internet; circa il 62% delle comunità parrocchiali ha un indirizzo di posta elettronica. Tutto ciò, ha spiegato Mancini, nonostante l’età piuttosto elevata dei parroci, che nel 44.9% dei casi ha oltre 60 anni: più del 50% dei parroci utilizza almeno una volta al giorno il computer. Quanto alla dislocazione geografica dei siti parrocchiali, stando ai dati della ricerca presentata oggi al Convegno Cei – la cui prima parte riguarda un campione di dati raccolti tra marzo e aprile del 2007 – non esistono sproporzioni tra i dati del Nord, del Centro e del Sud: anzi, se rapportati al numero delle parrocchie, in proporzione al Sud ci sono più siti di quanto non accada al Nord. A parere dell’esperto, la Chiesa rispetto ad Internet è in una posizione avanzata, sia per una opzione di maturità, sia per la consapevolezza di trovarsi di fronte ad uno strumento di comunicazione diverso dagli altri media. Internet, infatti, non è solo uno strumento di comunicazione, ma anche di organizzazione, che contrariamente ai precedenti media rispetto ai quali spesso la Chiesa e gli stessi media si sono trovati su versanti contrastanti consente un’azione di evangelizzazione. Due le tipologie principali dei siti Internet parrocchiali, rivela la ricerca di Perugia: il sito informativo, di carattere turistico-identitario, destinato non ai fedeli ma ai visitatori, dove dominano informazioni su bellezze e ricchezze artistiche e architettoniche della parrocchia, e il sito comunitario, finalizzato a costruire una comunità.Sir